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'Un libro deve essere letto nella sua interezza, non estrapolando frasi strappate dal loro contesto e date in pasto a certa stampa per creare a tutti i costi un nuovo mostro ovvero tentare di manipolare l’opinione pubblica, che tra l'altro prima della pubblicazione era da tutti considerato un eroe, giustamente. Ad ogni buon conto nel libro del Generale Vannacci non pare esserci traccia di argomenti riservati di interesse militare o di propaganda politica. Probabilmente, 'Il Mondo al contrario' in cui effettivamente viviamo ha urtato la sensibilità del 'politicamente corretto'. Come Sindacato di Polizia Locale siamo sempre dalla parte di chi difende e lotta per la difesa delle proprie idee e dell’altrui Libertà. Non è democratico inneggiare alle sue dimissioni per il solo fatto di aver espresso il proprio pensiero.
Auspichiamo che dal punto di vista disciplinare il Generale non diventi la vittima sacrificale del sistema'. A intervenire in questi termini è il segretario generale del Sulpl Mario Assirelli (nella foto).
'Libertà di pensiero, di espressione, di stampa, ad oggi dovrebbero ancora essere diritti Costituzionalmente garantiti, come sancito dall'art. 21 della Costituzione. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione… E se non lo sappiamo noi - continua Assirelli -. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure, nemmeno dal Presidente della Repubblica anche se indirettamente (Art.21 Costituzione). A prescindere dalla condivisione o meno dei contenuti espressi dal Generale Vannacci, non possiamo esimerci dall'esprimere il nostro punto di vista; dovrebbe esserci consentito visto che viviamo in un Paese libero.
Per gli appartenenti alle Forze Armate le suddette libertà trovano il limite, secondo la Corte Costituzionale, nel fatto che devono armonizzarsi con i fini istituzionali delle Forze armate stesse. Tuttavia riteniamo che le verifiche debbano essere fatte nelle opportune sedi, in concreto e non in astratto. Purtroppo invece abbiamo assistito alla solita gogna mediatica e alle strumentalizzazioni politiche di sempre ovvero le solite. La “Libertà di manifestazione del pensiero” per i militari è contemplata dall’articolo 1472, in vigore dal 27 marzo 2012, che così recita:
1. I militari possono liberamente pubblicare i loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare o di servizio, per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione.
2. Essi possono, inoltre, trattenere presso di sé, nei luoghi di servizio, qualsiasi libro, giornale o altra pubblicazione periodica.
3. Nei casi previsti dal presente articolo resta fermo il divieto di propaganda politica. Come detto, nel libro del Generale Vannacci non pare esserci traccia di argomenti riservati di interesse militare o di propaganda politica'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>