'Nella risposta alla prima lettera del sindaco inviata già in ottobre, non appena si era diffusa la notizia, Trenitalia aveva risposto che la scelta era caduta su quelle cinque corse perché “fuori dall’orario pendolare” e perché “scarsamente utilizzate da e per le località intermedie”.
“Ho ritenuto questa risposta non soddisfacente da un punto di vista politico perché il punto vero è il riconoscimento da parte del livello nazionale di una necessità di Modena e del suo territorio che va in aumento dell’offerta di spostamenti ferroviari per le persone”. Il riferimento è al sistema economico locale, alle esigenze di universitari e turisti, tutte situazioni che, per il sindaco, che ha ricordato di essere intervenuto più volte su questo tema, “hanno bisogno di un consolidamento e di un aumento delle possibilità di spostamento su ferro, non certo di un taglio”.
Nella lettera di inizio anno al ministro Salvini e a Trenitalia il sindaco, prendendo atto con rammarico della risposta, ricorda che il taglio delle fermate “ha già creato disagi agli utenti in transito e anche ai lavoratori che non rientrano nelle più tradizionali fasce pendolari” e che il tema è reale e sentito, come dimostrano le tante rimostranze
Per Muzzarelli 'non è accettabile limitarsi a rispondere che Modena è collegata direttamente con i nodi dell'Alta Velocità di Bologna e Mediopadana quando, fin dall'inizio degli anni 2000, il nostro territorio aveva ottenuto dal Governo la promessa di un potenziamento del collegamento diretto tra la stazione di Modena e la nuova AV Mediopadana, proprio in coerenza con l'intero progetto dell'Alta Capacità ferroviaria nel nord Italia, direttrice Milano-Roma.
“Il Comune di Modena ha sempre ribadito questa posizione ai diversi esecutivi nazionali che si sono succeduti negli ultimi 15 anni – ha affermato il sindaco - e anche oggi ribadiamo con coerenza questo tema che è innanzitutto di ordine politico”.
E a riportare la discussione sul piano politico, e delle scelte politiche, è l'intervento del consigliere Moretti: 'Tante scelte fatte in quel periodo, quando il sindaco era Vicepresidente della Provincia con deleghe su questi temi ein Regione, sono state sbagliate. Con il tracciato nord i treni anziché attraversare e servire Modena la evitano. Per entrare a Modena – ha aggiunto – i treni dell’alta velocità devono fare una lunga deviazione. Ciò era già chiaro fin dall’inizio.
Anche per Giovanni Bertoldi (Lega Modena) Modena “è vittima di scelte che negli anni hanno privilegiato Reggio Emilia e Bologna: era evidente che quelle fermate, se non oggi, sarebbero state soppresse tra poco. Le fermate eliminate non sono strategiche, però certamente si tratta di un impoverimento per i nostri cittadini o per chi vuole venire a Modena. Paghiamo scelte sbagliate – ha aggiunto – cerchiamo di limitare le conseguenze negative, per esempio incrementando i collegamenti con la stazione Mediopadana”.
In replica, il consigliere Manicardi ha rimarcato “la mancanza di risposte del governo alle lettere del sindaco che, giustamente, cerca di avere un rapporto diretto con chi deve prendere le decisioni. Spiace che, per l’ennesima volta, il ministro Salvini abbia rinunciato a dare una risposta. Non era inevitabile depotenziare la linea, la responsabilità non è delle scelte passate ma di chi ha preso la decisione oggi”, mentre il sindaco ha ricordato che 'il progetto di tracciato nord fu conseguenza dell'ascolto dei cittadini che non volevano il tracciato centrale'. 'Il punto, ha dichiarato nella replica finale, è che negli anni non è stato garantito il collegamento diretto e promesso tra la stazione di Modena e la Mediopadana”.