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'Le notizie e le immagini provenienti dall’Africa mi hanno fatto ripensare alla seduta della recente seduta del Consiglio Comunale dove si discusse una mia proposta di intitolare uno spazio pubblico al leader africano Thomas Sankara, grande combattente per l’affrancamento dal colonialismo del continente africano e per questo impegno ucciso nel 1987, proprio da quelle potenze coloniali che aveva combattuto per tutta la sua vita.
Le idee di Sankara sono riecheggiate nei discorsi di alcuni leader africani dal Niger al Burkina Faso, in tante manifestazioni popolari cosi come in conferenze internazionali, come quella di San Pietroburgo, in queste parole è emersa chiara la volontà dei popolo africani da quel giogo neo-coloniale che condanno intere popolazioni alla miseria in patria o a un destino anche peggiore, di migrazioni in terre che non hanno nulla da offrire loro.
A prima vista mi rendo conto che questo argomento potrebbe sembrare irrilevante e marginale e che manchi un qualsiasi legame tra lo storia di Sankara e la città di Modena, così come affermato dagli esponenti del Pd Carpentieri e Di Padova.
In realtà possiamo ricordare quante volte il Consiglio Comunale si sia occupato di vicende che travalicavano i confini cittadini e quante vie del nostro comune e dei comuni limitrofi oggi siano intitolate ad illustri personaggi del secolo scorso come Isac Rabin, Ernesto Che Guevara, Vladimir Lenin, Ho Chi Min etc etc. Ho ritenuto che parlare di Thomas Sankara in Consiglio Comunale fosse anche un’occasione per discutere del fenomeno coloniale, i cui effetti si manifestano ai giorni nostri con le migrazioni che assumono il carattere di veri e propri esodi e su cui non mi pare che la classe politica in generale abbia mai discusso realmente, interrogandosi sulle cause di questo fenomeno epocale di cui si preferisce ignorare le cause che certamente sono le stesse contro cui il grande rivoluzionario Sankara si batté durante la sua esistenza.
Parlare di colonialismo e diciamolo senza falsi pudori di neocolonialismo è assolutamente necessario,
questa è la politica e ciascuno la può fare al proprio livello, dando un contributo ad un dibattito
indispensabile ancorché mai realmente affrontato.
Il PD ha ritenuto di bocciare la mia proposta in quanto Sankara sarebbe un personaggio divisivo, andato al potere con un colpo di stato a migliaia di Km dalle mura cittadine, come se i leader che ho prima citato non fossero essi stessi certamente divisivi, in quanto di parte e spesso morti con le armi in pugno oppure uccisi da loro connazionali, come successe allo stesso Rabin. Mi verrebbe anche da commentare che, parafrasando un leader asiatico ben conosciuto, la Rivoluzione non sia sempre un pranzo di gala e che quando i colpi di stato vengono organizzati nel nome degli interessi occidentali (come Piazza Maidan a Kiev nel 2014) i golpisti diventino combattenti per la libertà, le cui bandiere meritano di essere sventolate e le cui ragioni debbano essere sostenute con le armi.
Ritengo che si sia persa un’occasione per parlare dei temi che ho appena elencato, da parte mia cercherò di organizzare conferenze informative pubbliche su figure come Sankara la cui conoscenza può aiutare l’interpretazione di un fenomeno che sta cambiando la faccia dell’Europa e dell’Africa stessa, un continente che potrà prendere davvero in mano il proprio destino solo quando sarà compiuta la lotta per cui Sankara si è sacrificato, il suo testimone è stato raccolto da nuovi leader rivoluzionari e la storia si è rimessa in cammino'
Beatrice De Maio, Consigliere Capogruppo Modena Sociale
Redazione Pressa
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