Nei mesi scorsi dissi queste parole nell’aula del Consiglio Comunale, intervenendo su un ODG presentato da alcuni colleghi sulla drammatica situazione in cui versava il territorio palestinese, martoriato da bombardamenti che fecero parecchie centinaia di morti. In quello stesso intervento ricordai che gli espropri delle case dei palestinesi e le colonizzazioni abusive dei villaggi arabi stavano creando una sofferenza indicibile alla popolazione. Due anni dopo la situazione è esplosa, con attacchi inaccettabili contro la popolazione civile israeliana e bombardamenti a tappeto indiscriminati contro la popolazione di Gaza che stanno continuando anche in queste ore, con un assedio che i vertici militari israeliani hanno annunciato con toni apocalittici definendo subumani i due milioni di abitanti della Striscia.
In tutto questo, per l’ennesima volta, Italia ed Europa hanno rinunciato a priori a svolgere quel necessario ruolo di mediazione che mai come adesso sarebbe stato necessario per fermare un’escalation che può innescare un conflitto allargato e generalizzato, si sono ripetute le solite scene già viste di sostegno acritico e incondizionato allo stato di Israele.
Voglio però attirare l’attenzione su un fatto molto grave che sta avvenendo in questi giorni, il ministro della Pubblica Istruzione Valditara ha annunciato l’invio di ispettori per verificare se in alcune scuole si siano verificati episodi di antisemitismo, di esaltazione di Hamas, preannunciando sanzioni e denunce. Si tratta a mio avviso di una gravissima forma di intimidazione verso la libera espressione delle idee e un tentativo di confondere sacrosante e legittime critiche allo stato di Israele con sentimenti antisemiti che non hanno diritto di cittadinanza, giustamente. Nella circolare si parla esplicitamente di voler censurare tutte le voci contrarie ad Israele mentre, viceversa, l’esaltazione delle azioni di Israele stesso che stanno portando morte e distruzione contro la
Il governo di destra mostra di volere reprimere il dissenso, nel nome della “libertà”, un altro cortocircuito della politica italiana, certamente motivato dalla smania di apparire sempre più allineati alle scelte dell’amministrazione americana. Chiudo ricordando le belle ed amare parole di uno scrittore di origine ebraica, Moni Ovadia “usare il termine terrorista perché qualsiasi persona appartiene ad un popolo, ad una gente è razzismo schifoso. Cosa non abbiamo visto perpetrato dai governi israeliani contro i palestinesi: distruzione di case, arresti amministrativi (anche di bambini), check point che rendono la vita impossibile, false promesse. E poi il disprezzo sistematico di questi governi, dominati da un’arroganza ripugnante che dicono apertamente come fossero i padroni del popolo palestinese: non ci sarà mai uno stato palestinese qui.
Beatrice De Maio - Consigliere Capogruppo Modena Sociale