Un nome, quello della Modena, fortemente voluto, come noto, dalla corrente dell'avvocato Gianpiero Samorì e sul quale ora sembrano convergere anche i giovanardiani.
Maria Grazia Modena si presenta indicando l'identikit del candidato ideale: donna, cattolica, liberale, dotata di capacità organizzativa. Doti che nelle sue intenzioni tratteggiano, ovviamente, il suo profilo.
'Ho deciso di scendere in campo quando a novembre un articolo di giornale mi individuò come candidato del centrodestra. Non era vero nulla, ma la gente iniziò a chiedermi comunque di candidarmi - ha spiegato -. Rispetto al centrodestra recentemente ho soltanto incontrato Barcaiuolo che mi ha detto che la loro coalizione era alla ricerca di un candidato civico e la loro figura ideale sarebbe stata quella di Paolo Cavicchioli.
Dalla professoressa arrivano anche parole di miele per il sindaco Giancarlo Muzzarelli. 'Muzzarelli ha fatto benissimo, è un sindaco amato e se si fosse ricandidato non mi sarei candidata io perchè avrebbe stravinto' - ha detto. E Muzzarelli nelle sue parole viene promosso a pieni voto sui temi del centro storico, trasformato in un salotto pedonale, sulla sanità, anche se ad avviso della Modena bisogna agire di più sulla sanità di prossimità e sulla assistenza domiciliare, e sull'immigrazione, con la sottolineatura del lavoro fatto sull'integrazione e sull'inclusione sociale con la creazione di spazi - anche in centro storico - di carattere etnico.
Dal punto di vista del programma nella sua prima uscita la dottoressa ha puntato tra le altre cose su sanità (con la necessità di superare la sovrapposizione di funzioni tra Policlinico e Baggiovara), inclusione e valorizzazione di tutte le associazioni, sicurezza, salvaguardia delle botteghe storiche, valorizzazione delle periferie anche attraverso la creazione di mercati come l'Albinello ma nelle peiferie e promozione dello sport per i giovani.
Sulla raccolta rifiuti, per la Modena l'amministrazione ha fatto quanto possibileù, fatto sta che la sconfessione dell'operato è totale.