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E' stato detto detto e ripetuto: le Province sono al collasso finanziario. Lasciate nel limbo istituzionale dalla mancata riforma Delrio che negli ultimi 3 anni, pur lasciando alle province deleghe importanti come la manutenzione delle strade e delle scuole, ha tolto ad esse le risorse necessarie ad esercitarle.
Il rendiconto 2016, approvato due mesi fa dal Consiglio provinciale, era il simbolo anche il disimpegno del governo. Nel documento era confermato che il bilancio era di fatto stato chiuso e salvato grazie agli 1,42 milioni di euro derivanti dalla partecipazione della Provincia in Autobrennero. Insomma se fosse stato per le somme garantite dall'esecutivo Renzi non sarebbe stato possibile andare più in là della copertura di una buca o della riparazione della caldaia in una scuola.
Eppure, nonostate la provincia sia stata trasformata in uno scatolone vuoto, dove buona parte delle funzioni e parte del personale, sono state trasferite alla Regione, e dove nemmeno Presidente, giunta e consiglieri ricevono più nemmeno un euro, nemmeno per un minimo di rimborso spese, ciò che non è cambiato, o è cambiato pochissimo, e l'organigramma dei dirigenti e la spesa per garantire loro stipendio base, indennità di funzione e premi.
Ammonta a 772.700 euro la somma pagata nel 2016 dalla Provincia per remunerare 12 dirigenti rimasti. Si va dal minimo dei quasi 32 mila euro della Posizione Organizzativa con funzioni dirigenziali Matteo Rossi, istruttore direttivo dell'area lavori pubblici, ad un massimo che sfiora i 100.000 euro l'anno , del Direttore dell'Area Lavori pubblici Alessandro Manni. Per lui stipendio base da 43.310 euro al quale aggiungere una indennità di funzione per 44.
446 euro, un premio di risultato di 9.899 euro ed un non meglio specificato 'altro' per 2.126. In totale 99.783 euro.
Manni, nelle graduatoria dei CUD più ricchi, è seguito a ruota da Onelio Pignatti, storico dirigente della Provincia. In aspettativa dall'1 febbraio 2011, attualmente in servizio presso la Regione Emilia-Romagna, a Pignatti sono andati, per il 2016, 36.109 di stipendio base, 63.206 euro di indennità di funzione, nessun premio di risultato (ovviamente visto che le sue funzioni le svolge per conto della Regione) e 262,40 euro di non meglio specificato altro. Per un totale di 99.578 euro.
Di fatto un isola felice, in un ente in disgregazione per abbandono istituzionale da parte di un governo che negli ultimi 3 anni ha drenato talmente tante risorse da rendere impossibile la stesura e l'approvazione del bilancio preventivo e dove circa 200 dipendenti temono per il loro futuro.
Gianni Galeotti
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