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'Lacune investigative in Aemilia': Giovanni Paolo Bernini presenta esposto

'Lacune investigative in Aemilia': Giovanni Paolo Bernini presenta esposto

L'esponente di Forza Italia ed ex assessore a Parma, imputato e prosciolto nel maxi-processo, accusa i magistrati di non avere indagato su centrosinistra e Pd


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Giovanni Paolo Bernini, esponente di Forza Italia ed ex assessore a Parma, riferisce di aver presentato oggi un 'esposto-denuncia' al ministero della Giustizia 'sulle gravissime lacune investigative' dell'inchiesta di 'Ndrangheta 'Aemilia'.
Come riporta l'agenzia Ansa, 'Bernini, che fu imputato in quel processo, poi prosciolto, ha scritto anche un libro dove si dice vittima di 'malagiustizia politica' e ha sempre accusato i magistrati, in particolare l'ex pm della Dda ed ex procuratore di Reggio Emilia Marco Mescolini, di non aver indagato anche sul centrosinistra e il Pd. 

'L'agire del magistrato (Mescolini, ndr) è già stato condannato, seppur solo con un declassamento disciplinare, da una sentenza plenaria del Csm che lo allontanò sine die dall'intera regione'. Mescolini infatti fu trasferito per incompatibilità ambientale. 'Ora però grazie a magistrate e magistrati che operarono a Reggio Emilia e nella intera regione Emilia-Romagna, autentici eroi dell'antimafia o per lo meno leali servitori dello Stato, tutta la verità è emersa sul perché il maxi processo Aemilia finisce senza alcuna condanna a politici ed amministratori locali'.

'Si conclude oggi - dice - un lungo, faticoso oltre che doloroso, percorso di ricerca della verità su una vicenda giudiziaria (inchiesta e maxi processo Aemilia) che fin dal 2019 nel mio libro 'Storie di ordinaria ingiustizia', definii non un errore giudiziario bensì un crimine giudiziario, volto a nascondere lo sporco sotto il tappeto, graziare gli amici del partito politico dal quale poi ottenere le pressioni su Luca Palamara per l'ascesa ai vertici della Procura di Reggio Emilia, città diventata il fulcro degli interessi criminali di una 'ndrina mafiosa originaria di Cutro'.

Bernini, accusato inizialmente di concorso esterno in associazione mafiosa e poi di voto di scambio politico-mafioso, è stato prosciolto in via definitiva con la dichiarazione di prescrizione del reato di corruzione elettorale 'semplice'.

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