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'Uccidere un fascista non è reato'... 'Israele terrorista'... 'Antifascismo è antisionismo'... 'Intifada anche qua'. Sono solo alcune frasi che insieme a 'Palestina Libera' sono state urlate nei cori del corteo organizzato da Modena per la Palestina questa mattina, in centro città, parallelamente alle celebrazioni istituzionali in piazza Grande. Frasi che scorrono e che echeggiano in una affollata via Emilia centro in una giornata di festa, che generano l'applauso di tanti e lo sdegno di altri. A pochi metri dalla sinagoga e con decine di bambini portati in corteo tra cori di condanna di odio e di disprezzo contro Israele, gli slogan abbondano. Compreso 'l'uccidere un fascista non è reato'. In una connessione tra antifascismo militante e resistenza palestinese evidenziata dagli stessi organizzatori.
'Vogliamo mettere in connessione le nostre radici partigiane e antifasciste con la dignità e la resistenza dei palestinesi, in lotta per la loro autodeterminazione' - scrive Modena per la Palestina parlando del corteo.
Fatto sta che mano a mano che il corteo avanza verso piazza Grande, la solidarietà alla Palestina cede sempre più il passo a frasi di odio contro Israele, bollato come stato terrorista, e ogni fascista degno di essere ucciso perchè 'uccidere un fascista non è reato'. Frasi che si ripetono, generate come un mantra dal cuore e dalla testa del corteo dove spicca anche la bandiera di Modena Volta Pagina, unico movimento politico candidato con la propria lista alle elezioni ad essere presente tra quelle di tante altre associazioni e movimenti antagonisti: da Sinistra Classe e Rivoluzione ai SiCobas. Presenti anche diverse associazioni culturali islamiche già presenti in altre iniziative del territorio, tra cui l'Associazione culturale Assalem APS.
Per l'esponente leghista nonché avvocato modenese Valentina Mazzacurati ce ne è abbastanza per procedere con un esposto in procura contestando, tra diversi punti, il presunto mancato rispetto dell'art. 604 bis del codice Penale relativo all'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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