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'In merito al parto avvenuto lo scorso 7 agosto a Gorghetto di Bomporto, l’Azienda USL di Modena, nel dare il benvenuto alla vita alla piccola e ringraziando gli operatori intervenuti, sia volontari che professionisti sanitari, che hanno fatto sì che tutto si svolgesse nel migliore dei modi possibili, ritiene doverose alcune precisazioni, per aiutare la corretta comprensione dei fatti. L’evento non può essere collegato alla sospensione dell’attività di assistenza al travaglio-parto dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, che, è bene ricordarlo, è stata una necessità determinata dalla carenza oggettiva di professionisti ginecologi che ha fatto venire meno le fondamentali condizioni di sicurezza per mamme e bambini'. Così in una nota l'azienda Ausl di Modena interviene sul parto avvenuto in auto di una mamma di Finale. Parole che smentiscono quelle della mamma della piccola Teresa.
'Una situazione di rischio potenziale totalmente evitabile se il punto nascita di Mirandola non fosse stato chiuso - aveva detto la donna -. Io, con parto naturale, avrei partorito a Mirandola che da casa mia dista una ventina di minuti di auto e comunque in caso di difficoltà antecedente al parto programmato avrei avuto un riferimento in cui andare con un tragitto breve. E invece oggi il riferimento è al Policlinico, dove ho trovato medici e professionisti bravissimi e che voglio ringraziare ad uno ad uno, ma purtroppo ad un'ora di strada. Una cosa che deve fare riflettere. In questo caso ci è andata bene e possiamo raccontarla tranquillamente ma penso ad altri casi del genere che potrebbero essere meno fortunati'.'Si è trattato di un parto precipitoso, che può verificarsi ovunque, come documentano i frequenti articoli dei giornali, e spesso vicino ai Punti Nascita (uno lo scorso ottobre a poco meno di un km dal Policlinico). Il cosiddetto ‘parto precipitoso’ – spiega invece la dottoressa Maria Cristina Galassi, direttrice del Dipartimento Materno-Infantile dell'Azienda Usl di Modena –, può avvenire ovunque e in qualsiasi momento: in casa, per strada, in ambulanza, nel parcheggio se non nell'ascensore dell'ospedale. Sono stati documentati diversi casi, anche dalla stampa locale, di donne che hanno partorito in casa o in auto nonostante abitassero molto vicino a un Punto Nascita'.
'Direi anzi che la maggior parte dei parti extraospedalieri interessa donne che abitano in prossimità dei diversi punti nascita provinciali. In generale, la donna in gravidanza o il familiare che è con lei quando capiscono di essere in una fase avanzata del travaglio-parto è bene che attivino prontamente il 118: gli operatori dell'emergenza-urgenza infatti sono formati per assisterla al meglio anche a distanza in attesa di intervenire sul posto e trasportarla con il neonato velocemente e in sicurezza presso il punto nascita più adatto alle condizioni di madre e bambino' - chiude la Galassi.
Redazione Pressa
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