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La richiesta di consentire ai ristoranti con servizio al tavolo la chiusura alle 23, e non alle ore 18 (come sembrerebbe previsto dal nuovo DPCM la cui firma è prevista oggi e la presentazione in diretta TV in serata) e la didattica a distanza fino al totale delle scuole secondarie superiori e per le università. Oltre alla chiusura dei centri commerciali. Sono questi due dei principali punti (elencati integralmente sotto), nella lettera che il Presidente della conferenza delle regioni Stefano Bonaccini ha inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro della salute Roberto Speranza come osservazioni alla bozza del nuovo DPCM che dovrebbe avere il via definitivo oggi
'In via generale - scrive Bonaccini - si fa rilevare la necessità di prevedere adeguate forme di ristoro per i settori e le attività economiche interessate dalle limitazioni introdotte dal provvedimento oggetto del presente parere, mediante la contestuale attivazione di specifici tavoli di confronto con i Ministeri competenti'.
Di seguito l'elenco completo delle osservazioni avanzate
Osservazioni al DPCM del 24 ottobre 2020
1) Si richiede l’estensione della didattica a distanza fino al 100% per le scuole secondarie superiori e per le università.
2) Al fine di rendere sostenibile il lavoro delle ASL/Regioni in tempo di emergenza riducendo il carico di lavoro dovuto alle difficoltà nel contact tracing si dovrebbe destinare i tamponi (molecolari o antigenici) solo ai sintomatici e ai contatti stretti (familiari e conviventi) su valutazione dei Dipartimenti di prevenzione e si dovrebbe riservare la telefonata giornaliera per i soggetti in isolamento o quarantena a specifici casi su valutazione dell’operatore di sanità pubblica.
3) Prevedere l’orario di chiusura per i ristoranti alle ore 23.00, con il solo servizio al tavolo; per i bar prevedere la chiusura alle ore 20.00 ad eccezione degli esercizi che possono garantire il servizio al tavolo. Eliminare l’obbligo di chiusura domenicale.
4) Eliminare all’art.1, comma 6 lettera f), il riferimento “impianti nei comprensori sciistici”.
5) Prevedere nel fine settimana la chiusura dei centri commerciali, con eccezione di alimentari e farmacie.
Si sottopone, inoltre, all’attenzione del Governo, la necessità di:
- eliminare alla lettera r) le parole “previa comunicazione al ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali”, come già richiesto in occasione del DPCM del 18 ottobre 2020;
- valutare le chiusure relative a: palestre, piscine, centri sportivi, cinema, teatri etc., anche valutando i dati epidemiologici di riferimento;
- prevedere nel DPCM un impegno da parte del Governo a ristorare le attività che hanno subìto limitazioni e/o chiusure.
Redazione Pressa
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