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C’era il segretario cittadino Filippo Panini e il responsabile della sicurezza Mario Enrico Rossi Barattini, c’era l’ex commissario cittadino Luca Bagnoli e tanti altri militanti. Ma tutti erano lì con un unico comune denominatore: l’essere ‘salviniani’. Del resto è la stessa Lega Nord modenese all’indomani del viaggio di metà settembre 2016 di una propria delegazione al raduno nazionale di Pontida a definirsi tale: non leghista ma salviniana. «Il segretario cittadino leghista - si legge in una nota ufficiale del Carroccio - è convinto che la nuova squadra di salviniani che sta crescendo sia in grado di guidare con successo il capoluogo modenese una volta vinte le elezioni amministrative».
Salviniani. A dimostrazione di come a Modena sia stata normalizzata la corrente dei fedelissimi di Umberto Bossi, un tempo rappresentata da Riad Ghelfi, lo storico segretario provinciale sospeso, commissariato e ora definitivamente messo da parte.
Restano irriducibili bossiani l’ex segretario cittadino Stef ano Bellei (reintegrato dopo la purga voluta dall’ex commissario provinciale Fabio Ferrari) e Samuel Alvino, tollerati perchè innocui e sostanzialmente folkloristici. Tutto il resto è Salvini-pensiero. Abbandonate idee secessioniste e romano-ladrone, i novelli leghisti anche a Modena si adattano alle felpe dell’altro Matteo, quello con la barba e l’o re c ch i n o. Quello che oggi non fa il premier ma vorrebbe diventarlo. Premier. Stanno tutti con Salvini adesso. Sta con Salvini il segretario Panini, un tempo bossiano doc, e Luca Bagnoli, un tempo seguace di Flavio Tosi e dei suoi fari. Sta con Salvini il segretario provinciale Giuseppe Bettuzzi, un tempo uomo di Ghelfi, la sua vice Francesca Gioia Guerzoni e il responsabile organizzativo provinciale Guglielmo Golinelli. Ma sta con Salvini anche il segretario regionale della Lega Gianluca Vinci che aveva sconfitto il salviniano Matteo Rancan proprio grazie ai voti dei bossiani.
Tutti allineati e normalizzati al nuovo corso, il processo di omologazione anche a Modena è compiuto. Ora non resta che spartirsi le ambite poltrone.
C’è la poltrona del candidato sindaco, anche se non si sa bene la Lega a Modena con chi voglia correre tra tre anni. «Filippo Panini è convinto che, sondaggi alla mano, se si votasse domani il Pd non sarebbe così sereno di affrontare un ballottaggio con le forze del centro destra» - si legge in una nota. Ma Salvini a Roma ha detto che di alleanze con Forza Italia non se ne parla. Quindi, al netto di Fratelli d’Italia, il centrodestra resta da definire. Detto questo in corsa per una candidatura pare esserci proprio il giovane e ambizioso Barattini. E poi c’è la corsa per le politiche. Scalpita Golinelli, ma un po’ ci spera anche Panini. Tutti a guardare al traguardo romano. Quel traguardo che al grande vecchio leghista modenese, Mauro Manfredini, scomparso nell’ottobre 2014, è sempre stato negato.
Giuseppe Leonelli
Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato .. Continua >>