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Mail propaganda ai dipendenti, Mezzetti: 'Mi dissocio non è materiale nostro'

Mail propaganda ai dipendenti, Mezzetti: 'Mi dissocio non è materiale nostro'

Ed è scontro con il Comune. Mezzetti: 'Serve riorganizzazione della macchina comunale per definire un miglior equilibrio tra trasparenza amministrativa e tutela della privacy delle persone'. L'amministrazione: 'Alludere che il Comune sia coinvolto in un’operazione di cessione degli indirizzi a fini commerciali o propagandistici è una deduzione priva di fondamento'


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'In riferimento alla presunta mail di propaganda inviata ai dipendenti del Comune di Modena, mi dissocio e stigmatizzo nel modo più assoluto l’accaduto: non è materiale nostro, la mail in questione non è partita dai nostri canali di comunicazione e sottolineo inoltre che sono assolutamente contrario a questa che corrisponde ad una idea distorta dell’uso delle istituzioni e dei loro strumenti di comunicazione.
Mi auguro che vengano avviati accertamenti e che si giunga rapidamente ad individuare l’origine di questo maldestro tentativo di screditare me, le mie idee e il mio modo di operare: in vent’anni di esperienza amministrativa in Regione non ho mai fatto ricorso a tali metodi e men che meno ho pensato ora di derogare a tale principio. Anche per queste ragioni mi riservo ulteriori tutele legali nei confronti di chi ha indebitamente utilizzato il mio nome e la mia immagine'. Così Massimo Mezzetti prende le distanze da quanto denunciato da un dipendente comunale (qui la lettera).

'Io e il mio gruppo di lavoro non siamo assolutamente responsabili di quanto avvenuto, ma lo stesso mi scuso con i dipendenti comunali che abbiano ricevuto la comunicazione in oggetto per l’eventuale fastidio arrecato: ho delle proposte serie per la riorganizzazione della macchina
comunale, tra le quali, a maggior ragione, trova conferma anche la necessità di definire un miglior equilibrio tra trasparenza amministrativa e tutela della privacy delle persone' - chiude Mezzetti.

Alle parole di Mezzetti si sommano quelle della amministrazione comunale.
'Il Comune è totalmente estraneo a qualsiasi attività di uso improprio delle caselle di posta elettronica istituzionale ed è semmai parte lesa nella vicenda dei messaggi email inviati per fini elettorali a dipendenti comunali da un mittente esterno - fa sapere il Comune in una nota -. Gli indirizzi di posta elettronica istituzionali sono pressocché pubblici, in diversi casi diffusi tramite il sito internet dell’Ente; in ogni caso facilmente reperibili, visto che sono composti dal nome e cognome del singolo con l’aggiunta del dominio, come per tutti gli enti pubblici. Inoltre, l’indirizzario interno è a disposizione di ciascun dipendente, oltre che dei consiglieri comunali e di altro personale, per lo svolgimento dell'attività lavorativa ed esclusivamente per le finalità attinenti e connesse, come espresso chiaramente dai Codici di comportamento e dai disciplinari di cui l’Ente si è dotato proprio per prevenire utilizzi impropri e garantire il diritto alla riservatezza degli utenti.
Alludere che il Comune sia coinvolto in un’operazione di cessione degli indirizzi a fini commerciali o propagandistici è una deduzione priva di fondamento ed estremamente grave, perché lesiva dell’immagine della pubblica amministrazione'.
Parole che evidentemente suonano come un attacco a Mezzetti stesso per il quale, come detto, serve una 'riorganizzazione della macchina comunale per definire un miglior equilibrio tra trasparenza amministrativa e tutela della privacy delle persone'.
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