Un solo modello in produzione e ricorso alla cassa integrazione per circa 220 addetti che dal termine previsto del 17 febbraio, si prolungherà fino a marzo. E alla preoccupazione per ciò che Modena non si era mai visto, si aggiunge, per gli addetti degli stabilimenti Maserati innovation hub di Emilia Ovest a Modena e di via Divisione Acqui l'incertezza sul piano nazionale.
Un periodo così lungo e continuativo di cassa integrazione a Modena non si era mai visto, abbastanza lungo da mettere a rischio non solo il salario, ma anche la maturazione dei ratei e delle ferie.
'Stellantis - affermano i sindacati - comunica al mondo i propri risultati positivi e gli utili in aumento, ora non chiederà, auspichiamo, ai lavoratori e alle lavoratrici di farne le spese. E' paradossale pensare che il 2023 è stato l'anno in cui si è prodotto di più: le linee di montaggio sono state impostate a pieno regime e i lavoratori spremuti al massimo. La conseguenza è sempre la stessa. Ovvero, lavorare al massimo ora per creare buchi produttivi dopo, compensando con la cassa integrazione e i soldi pubblici'.
Per esporre questi problemi e portarli all'attenzione dei tavoli nazionali, le delegazioni sindacali di categoria di CGIL, Cisl e Uil, hanno incontrato, in Municipio, l'assessore regionale Colla (in collegamento), alla presenza del sindaco di Modena.
Abbiamo raccolto, nel video, le loro impressioni al termine dell'incontro.
Maserati, si allunga a marzo la cassa integrazione per oltre 220 lavoratori, sale la preoccupazione

Delegati sindacali ricevuti oggi in municipio alla presenza in collegamento dell'assessore regionale Colla. L'impegno delle istituzioni a portare a Roma le istanze
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