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Un’altra struttura sanitaria territoriale aprirà nel comune di Modena nei prossimi anni: dopo la presentazione dei progetti relativi alla nuova Casa della comunità adiacente alla Charitas e all’Hospice a Baggiovara, è stato presentato questa mattina il progetto del nuovo Osco, Ospedale di comunità, che sorgerà sempre a Baggiovara, in un terreno in via Camillo Guidelli, e sarà dedicato, come gli altri tre Osco già presenti nella provincia di Modena – a Fanano, a Novi di Modena e a Castelfranco Emilia - all’assistenza sanitaria intermedia tra il ricovero in ospedale e l’assistenza domiciliare.
Si tratta di un intervento finanziato con fondi PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) per un totale di 4 milioni di euro la cui procedura di gara è stata condotta da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa. I lavori sono già stati affidati e inizieranno a fine marzo 2024 per concludersi ed attivare la struttura nella seconda metà del 2025
Anche per la realizzazione dell’Osco, come per altre strutture nel territorio di Modena, un fattore determinante è la collaborazione con il Comune che ha concesso all’Ausl a titolo gratuito il diritto di superficie sul terreno a Baggiovara per una durata di cinquant’anni.
Il progetto è stato presentato questa mattina nella sede del Comune di Modena dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, la direttrice generale dell’Ausl di Modena Anna Maria Petrini, il responsabile del Servizio unico attività tecniche di Ausl Modena ingegner Pasquale Romio, il Direttore del Distretto sanitario di Modena Andrea Spanò, il medico di medicina generale referente per le Cure primarie del Distretto di Modena Michele Cavedoni, la dirigente delle professioni sanitarie del Distretto di Modena e Castelfranco Emilia Cecilia Pellicciari.
Le persone assistite negli Osco sono prevalentemente persone che, per un limitato periodo di tempo, hanno bisogno di cure difficilmente gestibili a domicilio o hanno malattie croniche che richiedono controlli periodici e terapie particolari.
Sono ricoverati negli Osco, ad esempio, persone affette da patologie croniche che improvvisamente hanno una riacutizzazione ma il ricovero in ospedale non è necessario, oppure pazienti dimessi dall’ospedale che necessitano di un periodo di assistenza infermieristica continua o di un supporto riabilitativo-educativo prima di poter tornare a casa, o ancora pazienti che hanno bisogno di assistenza nella somministrazione di farmaci o nella gestione di presidi e dispositivi.
L’Osco di Modena, su una superficie lorda di circa 1400 metri quadrati avrà 15 posti letto e una gestione infermieristica con la presenza giornaliera dei medici di medicina generale. I pazienti saranno selezionati attraverso un coordinamento tra i professionisti ospedalieri e territoriali: verranno utilizzate specifiche procedure operative per garantire la continuità assistenziale e la tempestività degli interventi necessari, valorizzando la funzione di coordinamento e raccordo garantito dalle Cot, Centrali operative territoriali.
'Con il nuovo Ospedale di comunità di Modena, reso possibile grazie alla forte collaborazione con il Comune, si rafforza l’offerta di assistenza territoriale ai cittadini – sottolinea la direttrice generale dell’Ausl Anna Maria Petrini – questa struttura consentirà di evitare ricoveri ospedalieri impropri e di garantire dimissioni protette in contesti idonei ai fabbisogni socio-sanitari delle persone, in accordo con tutti gli altri servizi del territorio. Gli Osco, infatti, lavorano in forte integrazione con gli altri servizi sanitari del territorio, i servizi sociali, le associazioni di volontariato, la rete delle cure intermedie, i servizi di assistenza specialistica ambulatoriale ed i servizi di emergenza urgenza territoriali'.
Redazione Pressa
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