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Anche l'associazione Kairòs contesta la decisione del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli di sottoporre alla Giunta comunale la revoca dell’autorizzazione all’uso della sala civica, concessa qualche giorno fa all’Associazione Russia – Emilia-Romagna, che per il 20 gennaio ha organizzato un convegno sulla ricostruzione della città di Mariupol, rasa al suolo nel 2014 dall’esercito ucraino. Si tratta, a parere dell’associazione, di 'un’azione molto grave che non rispecchia per niente i richiami che nel comunicato stampa il primo cittadino di Modena fa ai valori della libertà, della pace e della giustizia'.
'Muzzarelli, infatti, dovrebbe conoscere il dettato dell’Articolo 21 della Costituzione, dove viene sancito che 'tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione'.
Impedire a un gruppo di cittadini l’uso di una sala civica, richiesto ai tecnici dell’Amministrazione comunale e ottenuto, accampando motivazioni pretestuose, nello specifico presunte esternazioni imbevute di fascismo e di razzismo fatte in passato da alcuni degli organizzatori del convegno – accusa, questa, tutta da dimostrare – si qualifica come un atto di censura e come un vero e proprio abuso che limita la libertà di espressione di chi paga regolarmente le tasse e non ha pendenti con la giustizia'.'Ricordiamo, inoltre, che una sala civica non rientra nel patrimonio privato di un partito, ma è un bene immobile appartenente al demanio pubblico statale, pertanto, a meno che non sussistano gravi motivazioni di ordine pubblico, l’amministrazione comunale è chiamata a favorire le condizioni del suo usufrutto a tutti i cittadini, senza pregiudizi politici o ideologici di sorta, pregiudizi che nel caso del convegno su Mariupol hanno evidentemente condizionato la decisione del sindaco e le contestazioni delle forze politiche che vorrebbero negare la concessione d’uso. Non è la prima volta che in Emilia-Romagna associazioni e gruppi di cittadini non allineati al pensiero unico si sono visti negare da parte delle amministrazioni comunali la concessione di sale civiche e di altri spazi pubblici per ospitare le loro iniziative, sempre sulla base di discutibili motivazioni che nulla hanno a che fare con la tutela dell’ordine pubblico - continuna l’Associazione Kairòs -. Auspichiamo, perciò, un cambiamento di rotta che vada nella direzione di far terminare il monopolio delle manifestazioni culturali e di pensiero da parte di un ristretto gruppo di forze politiche, di garantire l’effettiva pluralità delle idee e non solo quella di facciata, e di offrire alla cittadinanza gli spazi di agibilità per poterle liberamente manifestare. Kairòs è un’associazione apolitica impegnata nel sociale e nel volontariato – ma vuole essere un piccolo contributo alla riflessione rivolto essenzialmente a ristabilire il senso democratico, così meschinamente calpestato dalle stesse istituzioni che se ne fanno portabandiera'.
Redazione Pressa
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