'Modena, sulla sanità serve una unità di crisi, sul sociale innovazione con i buoni comunali''
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'Modena, sulla sanità serve una unità di crisi, sul sociale innovazione con i buoni comunali''

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Beatrice De Maio, consigliere comunale uscente, alle elezioni che si celebreranno nel fine settimana è capolista Modena Cambia. Il programma di una lista che è anche laboratorio politico nazionale di forze unite contro la guerra.


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Beatrice De Maio, consigliere comunale uscente, alle elezioni che si celebreranno nel fine settimana è capolista della lista Modena Cambia.

Rispetto a cinque anni fa quali come è cambiato il suo approccio alla campagna elettorale?
'È stata una campagna elettorale molto diversa dalla precedente per me poiché 5 anni fa ero in un partito che era il principale antagonista del Pd e aveva il vento in poppa del traino nazionale, mentre l’esperienza di Modena Cambia è stata costruita interamente da chi ha sentito l’esigenza di mettere in campo una nuova proposta politica che fosse la sintesi di pensieri politici diversi che convergono per andare nella stessa direzione. I vertici nazionali di Indipendenza e Democrazia Sovrana e Popolare ci hanno supportato e appoggiato perché questa è la prima esperienza politico-elettorale dell’alleanza che speriamo diventi la vera proposta politica per l’Italia tutta.

Siamo orgogliosi di essere stati i primi a Modena anche se abbiamo avuto poco tempo per fare conoscere la proposta politica stessa'.

La sua lista si caratterizza prevalentemente per l'attenzione a temi apparentemente distanti dalle dinamiche locali.
'La nostra lista si chiama “Modena Cambia - contro la guerra” perché noi pensiamo che tutto quello che accade a Modena o in altre città d’Italia sia la conseguenza delle grandi scelte nazionali ed internazionali fatte dalla politica. Presenteremo Ordini del Giorno e Delibere non solo per rivolgere questi appelli alle istituzioni nazionali, ma anche per scandire che Modena non vuole avere nulla a che fare con le logiche belliciste, non vuole contribuire a fornire apparati militari, non vuole essere transito per le forniture delle armi.

Non siamo contri i popoli coinvolti in questi conflitti – Ucraini e Russi, Israeliani e Palestinesi – siamo contro le multinazionali che fabbricano le armi e le logiche imperialiste che, come ha sottolineato anche Papa Francesco, hanno finora indotto le istituzioni italiane a violare l’Art. 11 della Costituzione che ci obbliga a “ripudiare la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali”. È inutile parlare solo di strade, di traffico e di sviluppo locale, se queste tragedie non saranno fermate. Ce lo dice il nostro cuore che non può rimanere indifferente di fronte a simili massacri, ce lo dice il nostro cervello che capisce che nessuno sviluppo locale può essere seriamente costruito, se non vengono risolti i grandi problemi geopolitici che condizionano la vita dell’Europa. In questa idea di fondo che anima la nostra lista ho ritrovato alcune delle mie battaglie in Consiglio Comunale contro l’invio di armi all’Ucraina che ha portato tra l’altro ad un voto favorevole alla mia mozione presentata proprio nell’ultima seduta e contro il massacro in Palestina che nel frattempo è diventato un vero e proprio genocidio. Un altro dei punti importanti della nostra lista riguarda la tutela della libertà di espressione che è stata messa in discussione, quando nel gennaio di quest’anno Pd e FDI hanno agito insieme per negare una sala civica a chi voleva raccontare la guerra in Ucraina da un altro punti di vista. Ci siamo battuti e ci batteremo contro questo pensiero unico che pretende di imporre un’unica visione'.

E questo approccio sui temi internazionali come si traduce sul programma di governo di Modena?
'Dal contesto internazionale vengono le situazioni di tensione per la nostra economia cittadina, Modena è una realtà che vede 65% della sua ricchezza prodotta nelle esportazioni, 80% di questo export va verso paesi europei e verso gli Usa, abbiamo invece bisogno di rafforzare la nostra presenza e di crescere verso le altre aree del mondo, prima tra tutti quella rappresentata dalle nazioni aderenti al Brics e proprio per questo che politica commerciale e politica estera devono coordinarsi: se in Europa o USA, le nostre aziende possono aver meno bisogno del sostegno del Ministro degli Esteri, nei paesi dell’Asia non solo questo sostegno è necessario, ma i rapporti diplomatici domandano cautela in nome dell’interesse economico e sociale delle nostre aziende e dei nostri cittadini. Cosa che il governo Meloni ed il Ministro Tajani non fanno, ma che noi di Modena Cambia ci impegniamo a fare livello locale, così come i nostri Movimenti politici di riferimento stanno facendo a livello nazionale. Partendo proprio da Modena. La città che è più esposta a shock di esterni e tensioni geopolitiche e che più necessita di un’amministrazione parte di un team di elevate competenze tecniche, politiche, diplomatiche con vasta esperienza internazionale. Per questo proponiamo che il Centro Europe Direct di Modena, sotto la direzione dell’Assessorato competente, non si occupi soltanto di progetti europei, ma anche di tutte quelle iniziative che possono migliorare le relazioni estere e il commercio internazionale della nostra Città anche rispetto ai paesi BRICS plus (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti), oltre a quelli del G7'.

Il Pd contesta il binomio sicurezza-immigrazione, il centrodestra lo sostiene. Qual è la posizione di Modena cambia?
'Un principio che ci ha guidato nella stesura dei punti del programma è l’idea di giustizia sociale, un principio che deve applicarsi a tutti i campi di nazione della politica cittadina. Anche la sicurezza che certamente è un problema sociale lo diventa in maniera ancora più drammatica per chi abita quartieri popolari dove si sta a contatto ogni giorno con i problemi del degrado causato dall’aumento della criminalità, soprattutto quella organizzata in vere e proprie bande che vede nell’immigrazione la prima risorsa a cui attingere per trovare nuove leve per l’azione criminale. Un’immigrazione clandestina, va ricordato, che il governo di destra ha tutt’altro che fermato, al di là dei facili proclami della campagna elettorale che viene generata anche dalle guerre imperialiste con dotte dall’occidente, come la sciagurata spedizione in Libia del 2011. Abbiamo proposto un aumento della presenza delle forze dell’ordine con presidi fissi adeguati h 24 nei tre punti più difficili del perimetro cittadino e nel centro storico. Riteniamo che la gravità del problema sicurezza meriti la creazione di un assessorato specifico, con delega al problema dell’immigrazione, nei rapporti con il governo centrale e con i suoi rappresentanti sui territori'.

Tra le vostre proposte vi è quella originale dei 'buoni comunali'.
'Anche la proposta di Buoni comunali discende dal principio di giustizia sociale ed è concepita per stimolare l'economia locale, supportare le classi più bisognose e rafforzare servizi comunali essenziali, come alloggi per anziani e sussidi per i meno fortunati. La moneta complementare, che si aggiunge alla normale circolazione in euro, è un esperimento già testato con successo in varie parti del mondo e serve a invogliare gli investimenti nelle attività produttive locali, promuovendo la solidarietà e il supporto reciproco all'interno della comunità evitando l'accumulo e promuovendo l’uso produttivo delle risorse. I buoni comunali sono emessi dalla Tesoreria del Comune e da eventuali istituti bancari del territorio convenzionati, che li utilizza per pagare una parte premiale aggiuntiva rispetto ai normali stipendi dei dipendenti comunali, per saldare immediatamente debiti con i fornitori locali (che potranno scegliere se aspettare le abituali scadenze in euro o avere subito il pagamento delle loro prestazioni), per erogare sussidi ai meno abbienti, nonché per mettere a gara e appaltare servizi comunali aggiuntivi. Questo metodo di pagamento non tradizionale serve a iniettare direttamente nella comunità locale una nuova forma di valuta, con l'obiettivo di promuovere l'economia interna, aumentare i servizi e l’attività imprenditoriale promossa dal comune, di incentivare il lavoro dei dipendenti comunali, di garantire il pagamento immediato di tutte le forniture'.

E poi, considerata anche la vostra candidatura a sindaco di Giovanardi, vi è il grande tema della sanità.
'La figura del nostro candidato sindaco Daniele Giovanardi e la drammatica situazione della sanità locale ci hanno spinto a dare molta attenzione al capitolo della salute dei cittadini. Le liste di attesa creano una vera e propria disparità “di classe” con i cittadini che se lo possono permettere che ricorrono alla sanità privata e gli altri che aspettano mesi e addirittura anni per prestazioni anche essenziali. Il sindaco deve farsi carico dell'istituzione di una sorta di 'unità di crisi' che affronti l'emergenza sanità, a partire dalle interminabili ed inaccettabili liste di attesa che i cittadini si trovano ad affrontare quando richiedono prestazioni ambulatoriali, mettendo un freno alla lottizzazione politica che soffoca le voci non allineate che spesso hanno il solo torto di smascherare le logiche di una gestione che da tempo non ha più il paziente al centro del suo funzionamento. Per i medici pubblici va abolita la libera professione convenzionata, il medico che intende lavorare nel privato deve farlo al di fuori dell'orario di lavoro, pagando le imposte previste. La tragica esperienza dell’emergenza Covid-19 non deve essere dimenticata, sia garantendo la forza e l’autonomia della medicina di base e del territorio, sia appurando tutte le responsabilità che hanno portato ad una grave carenza di assistenza sanitaria, sostituita dalla diffusione obbligatoria delle campagne vaccinali. Il comune di Modena, possibilmente d’intesa con la commissione d’inchiesta parlamentare sul Covid-19 (se sarà effettivamente istituita), si impegnerà per far conoscere la verità su quel periodo e per far saltare tutti i sistemi d’interessi che ci hanno speculato, nonché per monitorare e denunciare gli effetti avversi che si manifesteranno nel tempo sul nostro territorio'.

Perchè i modenesi dovrebbero votare Modena cambia?
'Abbiamo toccato tanto altri punti durante la nostra campagna elettorale, dalla Scuola all’inquinamento allo stop al 5g, dalla viabilità alla raccolta rifiuti all’edilizia popolare e il filo conduttore è proprio quello che voglio ripetere ancora concludendo: la giustizia sociale, la lotta alle ingiustizie e alle diseguaglianze che sono la vera grande malattia di questa epoca. I cittadini che ci daranno fiducia potranno contare sulla nostra azione decisa e senza sosta, fuori e dentro le istituzioni, per una società più umana e più giusta'.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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