Modena, nuova Moschea in via Finzi. Lega: 'Ci sarà anche scuola coranica?'
Autore: Redazione Pressa

'Vorremmo sapere da chi è stato presentato il progetto del nuovo centro culturale islamico, quali sono stati i soggetti con cui è stato discusso fino ad oggi questo progetto e quanti sono i metri quadri complessivi di superficie utile'


'L'azienda CPC, una delle eccellenze del tessuto industriale modenese, ha necessità di ampliarsi per fare fronte ad importanti commesse internazionali e per potere procedere all’ampliamento industriale su un terreno comunale attiguo (quello di via delle Suore) è stata invitata ad acquisire il terreno della ex Pro Latte, compreso tra via Gerosa e via Finzi - ricorda la interrogazione -. Tale area era degradata e la CPC ha provveduto a demolire gli edifici fatiscenti che la occupavano e il progetto relativo all’intervento urbanistico prevede un interesse pubblico non per la comunità modenese ma per una associazione privata denominata “Comunità Islamica di Modena e Provincia”, che ha già ricevuto in questi anni condizioni particolarmente favorevoli, non avendo sostenuto oneri per usufruire del terreno comunale in cui insiste l’attuale Centro islamico'.
'I musulmani in Italia non sono un'entità omogenea, bensì persone con una vasta gamma di tradizioni, culture e visioni del mondo e a tutt’oggi non risulta essere stata stipulata un’intesa tra la Repubblica Italiana e la confessione islamica, sulla base dell’art. 8 della Costituzione Italiana, che prevede questo strumento al fine di regolare i rapporti tra lo Stato italiano e le confessioni religiose diverse da quella cattolica - continuano i leghisti -. Pertanto, nessun obbligo diretto o indiretto ricade sul Comune di Modena per provvedere alla costruzione di una nuova Moschea, anche perché a Modena non mancano i luoghi di culto islamico espressione delle varie comunità presenti. Eppure il complesso di questa Moschea, molto più grande di quella attuale, potrà ospitare molti fedeli e sarebbe destinata a diventare il luogo di aggregazione centrale dell’intera provincia di Modena ed è, pertanto, difficile fare previsioni su quale potrà essere l’effettiva affluenza di fedeli'.
'Non solo, all’interno del centro islamico, sarebbe prevista anche una scuola coranica (Madrasa): sono molti a sostenere che in alcuni di questi istituti vengono rafforzati gli ideali radicali, in netta contrapposizione con quelli democratici. Certe scuole, inoltre, non insegnano il rispetto per le altre religioni. È in questo humus che si affermano posizioni irricevibili in un paese come il nostro come l’inferiorità della donna, la poligamia, il fondamentalismo islamico, l’applicazione della Sharia, fino ad arrivare all’adesione alla Jihād. È chiaro, pertanto, che la presenza di una scuola coranica apre numerose potenziali aree di conflitto tra istruzione pubblica e una rigorosa formazione religiosa islamica - aggiunge l'interrogazione a prima firma Bertoldi -. Vorremmo dunque sapere da chi è stato presentato il progetto del nuovo centro culturale islamico, quali sono stati i soggetti con cui è stato discusso fino ad oggi questo progetto, quanti sono i metri quadri complessivi di superficie utile e di superficie totale dell’intero complesso, chi sosterrà i costi della sua realizzazione, se il Comune di Modena partecipa direttamente o indirettamente a questi costi e se è stata realizzata una procedura di appalto o un avviso pubblico per la concessione di questi spazi'.
E ancora: 'E' corretto dire che la CPC cede al Comune di Modena il terreno della ex Pro Latte e su questo costruisce a sue spese il centro islamico? Quale è la società capofila nell’erogazione dei fondi? Chi gestirà “fisicamente” questi fondi? Poiché sarebbero previsti circa 100 metri quadrati destinati alle aule per l’insegnamento, se si può chiarire il tipo di insegnamento che si vuole impartire e se questo è rivolto anche ai minori? Corrisponde al vero che, come ha affermato il consigliere Carpentieri che la capienza massima prevista sarebbe di 2500 fedeli? E' stata analizzata l’incidenza del traffico veicolare e della relativa ricaduta ambientale in un’area già sottoposta ad una particolare pressione di traffico di pertinenza industriale? Come si pensa di gestire l’ordine pubblico e la sicurezza in considerazione di un notevole incremento di fedeli rispetto all’attuale Centro islamico di via delle Suore?'
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