Assemblea Aimag, lettera shock di Atersir ai Comuni soci: 'Senza patto di sindacato a rischio gestione rifiuti'
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Assemblea Aimag, lettera shock di Atersir ai Comuni soci: 'Senza patto di sindacato a rischio gestione rifiuti'

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Il contenuto reso noto durante l'iniziativa informativa pubblica organizzata dal Comune di Mirandola. Ulteriore sostegno per il fronte del no all'ingresso di Hera nel Cda, in votazione giovedì


Assemblea Aimag, lettera shock di Atersir ai Comuni soci: 'Senza patto di sindacato a rischio gestione rifiuti'
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Oltre al parere tecnico-legale dello studio di consulenza al quale si sono rivolti i sindaci soci di Aimag, oltre al valore che Aimag rappresenta per il territorio di riferimento, in termini di occupazione e di indotto, oltre al servizio di qualità che distingue Aimag tra i migliori gestori d'Italia per risultati ottenuti nella raccolta differenziata, da ieri sera c'è un motivo in più a rafforzare le ragioni del no espresso da buona parte dei sindaci della bassa modenese e mantovana, all'ingresso di Hera, socio ora al 25%, nel CDA di Aimag. Dopo tanto discutere giovedì la prova dei fatti. La prova del nove, lo spartiacque, anche politico. Con la votazione della proposta di fare entrare Hera nel CDA e dare alla multiutility con sede a Bologna il diritto a indicare il Direttore Generale e di fatto farle assumere un controllo operativo e strategico di Aimag.

Una votazione pesante, anche in termini di responsabilità amministrativa, alla luce delle 15 righe scritte da Atersir, l'agenzia d'ambito per la regolazione e l'affidamento dei servizi ambientali ed energetici, alla quale i sindaci si erano rivolti per conoscere le conseguenze di un ingresso di Hera nel CDA di Aimag e gli scenari alla scadenza del patto di sindacato tra i comuni soci, fissato il 30 giugno. La risposta è netta e inequivocabile.

 

'La gara a doppio oggetto per l’affidamento del servizio rifiuti finalizzata alla realizzazione del peculiare modello di società mista rappresentato da AIMAG S.p.A., come richiesto dai Comuni del bacino di affidamento, non può in alcun caso prescindere dal controllo pubblico sulla società veicolato attraverso il patto di sindacato' - afferma Atersir che continua.

'Pertanto il rinnovo del patto di sindacato è condizione necessaria perché si possa procedere con la gara a doppio oggetto come richiesta dal territorio, in quanto diversamente il controllo pubblico della società non sarebbe garantito, tra le altre cose, nemmeno rispetto alla governance'.

In poche parole se passasse la proposta di Hera, sostenuta dal Comune di Carpi, dai comuni delle Terre d'Argine tra i quali anche Soliera dove il sindaco è anche segretario provinciale PD, di aprire le porte del CDA Aimag ad Hera, non solo verrebbe meno il totale controllo pubblico da parte dei comuni, e ora garantito dal patto di sindacato, ma di fatto la possibilità di gestire la raccolta dei rifiuti, uno degli asset strategici del gruppo Aimag. Che sarebbe a rischio. Con possibile perdite evidenti da parte dei comuni soci. Che tradotto, significa rischio di danno erariale. Un rischio che dovrebbe frenare, in via precauzionale, anche la spinta dei comuni sostenitori dell'ingresso di Hera nel Cda, a votare, giovedì, per alzata di mano, un passaggio cruciale e potenzialmente, quanto consapevolmente, dannoso, oltre che rischioso, anche in termini di responsabilità amministrativa. 

Contenuti, quelli della lettera di Atersir, che di fatto fondano anche la battaglia condotta dal comune di Mirandola e da numerosi comuni della bassa resi noti nel corso dell'assemblea pubblica informativa organizzata dal Comune di Mirandola in Municipio alla presenza dell'assessore comunale con delega ad Aimag Roberto Lodi, di Michele Goldoni, sindaco di San Felice, di Sauro Borghi, sindaco di San Prospero e di Fabio Zacchi (video sopra), sindaco di Poggio Rusco. Uniti da tempo nel ribadire l'importanza nel votare no: fronte che vede uniti a Mirandola, quasi tutti i comuni dell'area nord e del basso mantovano. Uniti, anche se su fronti politici diversi, dal tentativo di bloccare una scalata di Hera ad Aimag che sarebbe di fatto sostenuta dai comuni di Carpi e delle Terre d'arfine. 'Ottenere la possibilità di indicare il Direttore Generale porterebbe Hera ad una posizione dominante rispetto agli altri soci, e pur in un contesto in cui la parte pubblica rimarrebbe formalmente maggioritaria, ad assumere il controllo operativo della società' - afferma Sauro Prandi, consulente con esperienza trentennale anche con incarichi in Aimag, intervenuto dalla platea. Del resto tra il pubblico spiccano diversi esperti, ex amministratori Aimag, e politici. Oltre a diversi consiglieri comunali di Mirandola, arrivano il sindaco di Camposanto e il sindaco di Medolla, nonché presidente dell'Unione Comuni area nord Calciolari. Anche lui, probabilmente, orientato a votare no, o a non votare, nell'assemblea di giovedì.
'Sostenere l'ingresso di Hera in Aimag è inspiegato ed inspiegabile' - afferma l'assessore Lodi. 'Coloro che sostengono questa scelta si sono sottratti al confronto due volte e in nessuna occasione, su questi punti, risulta abbiano incontrato direttamente i cittadini per spiegare cosa intendono fare e perché' 

'Non si mai vista una situazione dove una società (Aimag) affida la guida della società ad un Direttore Generale indicato dal concorrente' - afferma l'imprenditore mirandolese Alberto Nicolini. 

Ed è proprio sul tema dei rifiuti, con Hera e Aimag lontani anni luce in termini di qualità del servizio, che viene portato anche un esempio supportato dai dati: un servizio di raccolta rifiuti gestito da Aimag pone i comuni dell’area nord primi in regione e tra i primi in Italia per qualità della raccolta differenziata con una tariffa a 145 per residente, e con una percentuale di differenziata che supera l'80%.Lo stesso servizio gestito da Hera, oltre a non prevedere bonus particolari, prevede un costo di 187 euro per residente e, appunto, con percentuali molto inferiori. 

'Anche per questo non possiamo permetterci di perdere un patrimonio del territorio al servizio del territorio come Aimag' - affermano all'unisono i sindaci presenti - 'e giovedì lo dimostreremo con il voto, auspicando che altri sindaci che adesso sono sull'altro fronte possano, anche alla luce di questo documento Atersir, cambiare idea'.

Gi.Ga.

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