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Palazzina ex fonderie, cantiere infinito, ora scatta il subappalto per gli intonaci
La Pressa
A quasi quattro anni dall'avvio ai lavori appaltati con ribasso di oltre il 20% e a due anni dalla prima data di fine lavori. La palazzina dovrà ospitare la nuova sede dell'istituto storico. Ma dopo stop, rinvii e riprese, la fine pare ancora lontana
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Un subappalto ad una ditta di Casalgrande di Reggio Emilia per l'esecuzione delle opere di intonaci interni ed esterni, compresa la posa dei ponteggi interni per un importo ulteriore di netti 13.000 euro ad integrazione dell'Autorizzazione al subappalto già avvenuta e che porta l'importo del subappalto a 54.500 euro.
Questo l'ultimo atto in ordine di tempo di un cantiere che a quasi 4 anni all'avvio dei lavori deve ancora concludersi: quello della palazzina del comparto ex fonderie, destinata ad ospitare la nuova sede dell'istituto storico di Modena.
I lavori erano stati aggiudicati nel giugno del 2020 in via definitiva all'impresa I.T.I. Impresa Generale S.p.A. che si era aggiudicata l'appalto per un importo netto contrattuale di Euro 2.446.308,53 oltre ad oneri IVA, corrispondente al ribasso offerto del 20,53% sull'importo dei lavori a base di gara
di 2.864.362 euro, oltre ad 170.
000 euro per oneri di adeguamento del Piano di Sicurezza. I lavori iniziarono nel settembre dello stesso anno.
Fu la stessa ditta a specificare che sarebbe ricorsa a subappalti, ovviamente previa autorizzazione del Comune, e così è stato. Martedì 2 aprile l'ok è arrivato dagli uffici comunali. Si può procedere. Forse un passo avanti in un percorso accidentato e con già grandi ritardi nell'esecuzione. L'ultima data utile alla quale era stato rinviato il fine lavori era luglio 2023. Tra poco sarà un altro anno di rinvio rispetto a una data già rinviata. Perchè andando indietro nel tempo, c'era un'altra data fissata per il fine lavori: estate 2022. Da quella data ormai sono trascorsi altri due anni.
Fu in quel periodo in cui l'Amministrazione comunale espresse parere favorevole alla concessione di una proroga ai cantieri di 365 giorni, spostando il tutto a luglio 2023. Non se ne face nulla. Il cantiere non si chiuse. Il resto è storia degli ultimi giorni. Quella di un progetto che ormai è certo non potrà concludersi entro il termine del mandato del sindaco. Nonostante si tratti di una piccola parte di quel complesso ex industriale composto da 4 lotti che dopo quasi 30 anni rappresenta ancora una ferita aperta nel tessuto urbano della città.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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