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Non sarebbe la prima volta: la Regione Emilia-Romagna, anche nel corso di recenti tornate elettorali, era incappata nella violazione della norma sulla cosiddetta par condicio sulla quale lei stessa, attraverso il Corecom, l'organismo regionale che svolge a livello territoriale le funzioni delegate dall'Agcom sulla vigilanza ed il rispetto della normativa, dovrebbe, appunto, vigilare.
Fatto sta che questa volta è direttamente il presidente della Regione, da alcuni giorni anche ufficialmente candidato alle elezioni Europee nelle liste del Partito Democratico, ad essere al centro delle querelle scatenata dalla conferenza stampa tenuta dall'Assessore regionale all'ambiente e alla protezione civile Irene Priolo, ad un anno dalla alluvione, e dallo stesso presidente della regione. Con la quale si sarebbe violata la cosiddetta par condicio, la norma che limita la comunicazione istituzionale degli Enti pubblici allo stretto necessario legato alle funzioni istituzionali e di informazione alla cittadinanza ed evitando di utilizzare e fare utilizzare la comunicazione istituzionale stessa ad amministratori in carica che sono contestualmente candidati alle elezioni.
In sostanza evitare che gli strumenti ed i mezzi della comunicazione delle istituzioni (che sia comune, provincia o regione poco importa), vengano utiilizzati dagli amministratori per promozione politica in campagna elettorale. La vigilanza sul risptto della normativa viene effettuata, su segnalazione, dal Corecom dell'Emilia-Romagna, organismo interno alla Regione ma che risponde all'Agcom nazionale per quanto riguarda la materia della Par Condicio.
Per il vicecoordinatore regionale di Forza Italia Antonio Platis, che come Bonaccini è candidato alle elezioni europee, gli elementi per ricorrere al Corecom ci sono tutti rispetto alla conferenza stampa del Presidente di ieri, ci sono tutto. 'Oggi è stata indetta una conferenza stampa in regione da parte del Presidente, capolista del Partito Democratico, Stefano Bonaccini. L'articolo 9 della legge voluta da Romano Prodi parla chiaro e vieta alle istituzioni di piegarsi ed essere al servizio di candidati. Ieri, dall'account regionale, è stato diramato un massiccio invito stampa annunciando la sua presenza e, oggi, nella sala stampa di viale Aldo Moro, Bonaccini ha relazionato sull'alluvione, parlato della sua candidatura e 'sparato' sul Governo. Quale giacchetta indossava? Quella di capolista o di presidente? Per la par condicio doveva parlare un dirigente. Oppure Bonaccini poteva lasciare un commento sull'alluvione in un gazebo del suo partito. Ancora una volta la sinistra scivola in modo arrogante sul rispetto delle regole. Il caso sarà portato all'attenzione del Corecom e dell'Agcom per i più opportuni provvedimenti' - conclude Platis.
Redazione Pressa
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