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'Pavullo approva la riforma del sistema Emergenza Urgenza voluto dal PD. Un piano che certifica il ridimensionamento dei pronto soccorso, con la creazione dei CAU e che a nostro avviso è solo il primo passo verso la chiusura notturna dei PS nelle zone periferiche della provincia modenese, a partire da quello di Pavullo e che quindi certifica la penalizzazione dei distretti come quello montano piu ricco di zone non urbane e meno popolate oltretutto già colpito dal ridimensionamento del suo Ospedale dopo la chiusura del Punto Nascite e la concentrazione di moltissime attività sanitarie negli ospedali del capoluogo, che di fatto obbliga le ambulanze “professioniste” ad essere continuamente in viaggio a discapito dell attività di primo soccorso'.
Così il Consigliere comunale e presidente di Fratelli d'Italia a Pavullo Daniele Iseppi commenta il voto favorevole del sindaco di Pavullo Davide Venturelli al piano di riorganizzazione dell'emergenza urgenza presentato dall'Ausl di Modena in ottemperanza delle legge regionale di riforma del sistema.
Un voto che ha visto Pavullo votare si insieme ad altri 19 comuni ma soprattutto della pianura. Voto contrario da parte dei comuni di Riolunato e Fiumalbo e di astensione da parte di altri comuni montani come Polinago, Serramazzoni e Zocca. Mentre Montefiorino, pur non votando, ha espresso la propria netta contrarietà al Piano.
Un voto quindi, quello di pavullo, che proprio alla luce delle perplessità e i dubbi di diversi sindaci della montagna presenti alla votazione, è agli occhi dell'esponente di Fratelli d'Italia ancora più difficile da comprendere.
'Sembrano lontanissimi - conclude Iseppi -i tempi in cui venivano organizzate fiaccolate per le strade pavullesi, e si gridava allo scandalo per un voto di astensione (unico su 47 comuni tutti favorevoli) su un piano che ha portato a Pavullo gli investimenti proprio per rifare il nostro Pronto Soccorso e che ha dotato il nostro territorio dell’ automedica, cardine del servizio urgenza in tutto il Frignano. Chi faceva quello evidentemente oggi se lo è dimenticato e con il voto favorevole di ieri avalla un piano che non porta investimenti e che depotenzia ancora la sanità territoriale soprattutto in Appennino.
Redazione Pressa
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