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'Nel 2015 il Governo guidato dal Pd ha introdotto il meccanismo del “payback”, già previsto per la spesa pubblica farmaceutica, anche per i dispositivi medici acquistati dalle Regioni attraverso gare di appalto. Il sistema prevede che nel caso in cui gli enti locali sforino il tetto di spesa per l’acquisto di tali dispositivi debbano essere le aziende che riforniscono la pubblica amministrazione a risanare i buchi di bilancio restituendo parte degli incassi: è lapalissiano come, soprattutto dopo un biennio di pandemia, un tale meccanismo esponga tutta la filiera delle imprese fornitrici di dispositivi medici – composta sia da grandi realtà internazionali che di PMI - ad un notevole pregiudizio, ma soprattutto ad un terremoto finanziario. La misura è stata duramente contestata dalle imprese del settore, come quelle del mirandolese, nostro fiore all’occhiello, che hanno messo in guardia sui rischi per il tessuto produttivo e occupazionale, ma anche sulle inevitabili ripercussioni sul sistema sanitario pubblico'.
A ricordarlo è il senatore modenese di Fratelli d'Italia Michele Barcaiuolo, intervenuto in Senato a sostegno della proposta di rinviare al 30 ottobre la data ultima per il pagamento alla Regione, da parte delle aziende del biomedicale, di parte di quella cifra spesa in più dalla Regione per assicurarsi l'acquisto di dispositivi biomedicali. Circa 170 milioni di euro per il periodo 2015-1018 che dovrebbero arrivare nelle casse della regione da un comparto che produce dispositivi medici che conta oltre 510 aziende, la gran parte delle quali del Distretto Biomedicale di Mirandola: il più importante in Europa e tra i primi a livello internazionale, che da solo conta un numero complessivo di addetti di circa 5000 persone. 'Appare evidente - sottolinea Barcaiuolo - come il meccanismo del payback rappresenti per molte di queste realtà un ostacolo alla sopravvivenza delle attività imprenditoriali'
Il meccanismo del payback è legato ad una un normativa che risale al 2015, varata dal governo Renzi, ma che di fatto non era mai stata applicata, almeno fino alla decisione del governo Draghi. 'Una paradossale e complessa vicenda ereditata dal Governo Meloni che, fin dal suo insediamento, si è adoperato per risolvere la questione prima in legge di Bilancio, poi con il Dl Bollette attraverso lo stanziamento di un miliardo, fino ad arrivare alle misure previste nel Dl Emergenza climatica-Lavoro' - sottolinea Barcaiuolo.
La scure del payback, spostata inizialmente a fine gennaio, è stata prorogata ad aprile poi a luglio e, ora, con l'ultimo provvedimento, a fine ottobre. Una proroga ulteriore che pur difficile da ottenere non basta. Semplicemente perché ciò che da oltre sei mesi le aziende chiedono, è la revisione del meccanismo o l'annullamento.
Anche perché se il meccanismo dovesse essere confermato così come è comporterebbe nel prossimo step, la compartecipazione da parte delle aziende della spesa in più sostenuta negli anni dell'emergenza Covid, (lo step attuale è riferito al periodo 2015-2018). Ma in questa direzione la strada è ancora lunga. Per ora l'impegno è fare il possibile per rinviare e ridimensionare una cifra che come tale è già stata messa a bilancio dalla regioni, su tutte l'Emilia-Romagna, sul cui territorio di competenza è concentrata buona parte delle aziende e della produzione.
Il passaggio in Senato dei giorni scorsi per la conversione in legge del “Dl Emergenza Climatica-Lavoro”, 'ha comunque dato una ulteriore boccata di ossigeno a questo settore, con la proroga dal 31 luglio al 30 ottobre 2023 del termine per il versamento degli importi dovuti dalle imprese fornitrici di dispositivi medici al Servizio sanitario nazionale' - ha affermato Barcaiuolo.
'La proroga accoglie una richiesta unanime presentata dagli stakeholder, e avallata anche dalle recenti sentenze cautelari dei Tar (a cui le aziende hanno fatto ricorso in massa, ndr), apre una finestra temporale utile per effettuare ulteriori approfondimenti e cercare soluzioni: una boccata di ossigeno anche e soprattutto per le nostre aziende modenesi. Nelle prossime settimane verrà convocato un ulteriore tavolo al ministero dell'Economia e Finanze con i rappresentanti di categoria per individuare tutte le possibili soluzioni strutturali per il pregresso e il futuro di questo comparto, come ho avuto modo di discutere con il sottosegretario all'Economia e Finanze, Lucia Albano' - ha concluso il senatore di Fratelli d'Italia.
Redazione Pressa
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