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Via libera anche in Emilia Romagna, dopo il voto unanime la scorsa settimana sullo stesso testo in Piemonte (regione a guida centro-destra), alla legge di iniziativa regionale alle Camere del parlamento che chiede più sostegno alla sanità pubblica.
'Un testo che rappresenta un’iniziativa forte, una battaglia che più Regioni, indipendentemente dal colore politico della maggioranza che le governa, portano avanti per chiedere a Parlamento e Governo più fondi alla sanità pubblica. Perché – è il grido di allarme dei consiglieri regionali modenesi Palma Costi, Francesca Maletti e Luca Sabattini – il sistema sanitario pubblico sta affondando e la legge di bilancio approvata in queste ultimissime settimane dal Governo, condanna gli italiani a curarsi sempre meno e peggio, a meno che non possano ricorrere al privato, permettendoselo'.
'Ci auguriamo – spiegano i consiglieri modenesi – che il Parlamento restituisca una manovra più in linea con le richieste di tutte le regioni italiani e dello stesso ministro alla Sanità Schillaci: mancano 4 miliardi e mezzo nel 2023, ma la manovra prevede appena 3 miliardi di aumento dal prossimo anno, il 2024, vincolandone l’80% alla spesa per il rinnovo dei contratti. Una misura sacrosanta per i lavoratori e professionisti del comparto, ma che non tiene conto dei maggiori bisogni di cura e assistenza della popolazione, uniti ai rincari che dipendono dall’inflazione e dalla necessità di recuperare ancora tutte le prestazioni dilazionate a causa della pandemia'. 'Per farlo servono investimenti concreti: con la nostra legge chiediamo innanzitutto l’aumento del finanziamento annuale per la spesa sanitaria fino al 7,5% del prodotto interno lordo, che ad oggi risulta appena al 6,7% e che è destinato a ridursi a poco più del 6% nel prossimo triennio, nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità attesti che sotto al 6,5% risulti a rischio la salute pubblica di un Paese. Secondo proponiamo il superamento dei vincoli per le Regioni sulla spesa del personale al fine di rispondere alla grave carenza di professionisti sanitari, a partire da medici e infermieri. Terzo, la previsione di investimenti progressivi fino a 20 miliardi all’anno a decorrere dal 2027 perché i bisogni di salute sono in aumento la programmazione di interventi significativi è necessaria alla tenuta sociale e sanitaria del Paese. Dispiace - rimarcano i consiglieri Pd – che buona parte dell’opposizione in Regione non condivida questa battaglia e avvalli un sistema che esclude dal diritto alla salute i più fragili. A favore della legge, votata nella serata di martedì 7 novembre, si sono espressi a favore Partito Democratico, Italia Viva-Il Centro-Renew Europe, Emilia-Romagna Coraggiosa, Lista Bonaccini Presidente, Europa Verde e Movimento 5Stelle. Hanno votato contro Lega Salvini, Fratelli d’Italia e Rete Civica. I gruppi misto e Forza Italia non hanno partecipato al voto. Se il Governo vuole favorire la sanità privata, rendendo di fatto la salute una questione per pochi che possono permetterselo, allora lo dica chiaramente e tolga la maschera di fronte agli italiani. La destra emiliano-romagnola, votando contro a questa legge che, ripetiamo, era condivisa anche da regioni che non sono certamente a maggioranza Pd o centro sinistra, lo ha già fatto' - chiudono Costi, Maletti e Sabattini.
Redazione Pressa
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