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Manca l'appuntamento con una autocritica profonda che tocchi in modo tangibile i limiti di una esperienza quasi quinquennale di Governo caratterizzata da una indubbia attenzione al mondo imprenditoriale che conta (per poi trovarsi tradita da quel mondo) e dimentica di valori e prinicipi cattolici o di sinistra, ma in termini di orgoglio e anche di spinta progettuale il senatore Pd Matteo Richetti è uno dei pochi nel Pd nazionale, frastornato, quasi annientato, dalla sconfitta elettorale, ad alzare comunque la testa.
Lo ha fatto anche ieri durante la due giorni promossa a Savoniero di Palagano, dall'amico fidatissimo Fabio Braglia, con il suo tour Harambee. In un contesto montano adolescenziale, in quella frazione meta di tanti campeggi estivi di parrocchie modenesi, che guarda al castello di Montefiorino, alla Fede antica e contadina delle parrochhie di montagna e ai boschi della Resistenza, Richetti prova a ripartire dai fondamentali.
Dal cammino e dallo zaino.
Un tour quello di Harrambee che - per ora - si limita alla proposta di idee e si tiene lontano da manovre su nomi e sulle prossime scadenze elettorali. Ma è evidente che l'obiettivo di Richetti in prospettiva è quello: provare a preparare il terreno a un nuovo soggetto politico che raccolga l'eredità del Pd e provi a mettere in campo una proposta convincente in chiave nazionale e locale (alle amministrative per Modena 2019, il nome di punta di Richetti, qualora Giancarlo Muzzarelli decidesse davvero di non candidarsi, è sempre quello di Ludovica Carla Ferrari).
Ma, come detto. ieri a Palagano si è volato alto e in un lungo colloquio (tutto registrato sul web) con il direttore di Trc Ettore Tazzioli, Richetti ha spaziato dal Governo nazionale, alla costruzione di una alternativa, passando per il tema della Fede e del suo essere cattolico.
INDIVIDUALISMO CONTRO COMUNITARISMO
'Dentro a questa populocrazia 5 Stelle-Lega c'è la convinzione di essere parte di un popolo che conta solo in quanto composto da individui - ha detto Richetti -. Sarebbe sbagliato derubricare la proposta politica giallo-verde nel semplice populismo: Salvini e Di Maio hanno un progetto coerente per imprese, famiglie e istituzioni. Un progetto che si chiama individualismo. E' l'impresa che decide quanto tassarsi, è l'Italia che decide le regole della Europa e impone dazi e l'unico strumento per dare una risposta al disagio e ai problemi dei singoli è creare un nemico da combattere attraverso i rimpatri'.
'In Italia non siamo di fronte a un confronto bipolare tra sovranismo e populismo - ha detto Richetti -. Ma tra individualismo e comunitarismo. Ecco, noi dobbiamo lavorare alla costruzione di una risposta in questo senso, sapendo che la dimensione istituzionale si rafforza nella sua dimensione comunitaria, ma che la risposta comunitaria è sbagliata se non si rispettano le regole. Ripeto, il 'prima gli italiani' della Lega si aggredisce dicendo che siamo più forti in una dimensione comunitaria e di regole'.
I MEDIA
Richetti non ha risparmiato neppure un attacco al sistema dei media (sulla scia di quanto fecero i 5 Stelle ma anche Berlusconi). 'Noi facciamo l'accordo con Alfano e si scatenato le accuse di traditori e voltagabbana, Di Maio fa stessa operazione: prende la Lega e condivide con essa un governo e quella è Terza Repubblica. Il dibattito politico ha perso di obiettività e non cè dubbio che esista una lettura da parte dei media che mira a metterci in fuorigioco'.
LA SINISTRA
Il senatore Pd ha poi invitato a non guardare a un passato di sinistra. Il Pd che egli ha in mente è ben distante dagli ex Ds e ieri è emerso ancora una volta chiaramente. 'La discussione ora è 'portiamo le cose come erano perchè questi ci hanno portato nel fosso', ma è una discussione sbagliata. Come era prima il Pd? Il futuro del Pd non è il passato. Se pensiamo che dobbiamo mettere solo più sinistra in questo partito cadiamo negli stessi errori: dobbiamo farcelo dire da italiani cosa serve a questo paese'.
LA FEDE
Infine il grande tema della Fede. 'Trovo le mie ragioni politiche nell'essere credente - ha detto Richetti, sollecitato da Tazzioli -. E in quanto credente porto in superficie la drammatica e insostenibile incoerenza di chi fa comizi con Bibbia e Rosario e poi sparerebbe ai gommoni senza riconoscere che prima di tutto c'è la persona e l'appartenenza a un unico Padre. Caro Salvini, quello persona che tu vuoi respingere è tuo fratello, è tua sorella'.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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