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“Sono passati appena sei mesi da quando l’Ausl annunciava in pompa magna l’apertura del Cau di Fanano. “Il Cau, all’interno della Casa della Comunità in via Sabbatini 31, garantisce assistenza 7 giorni su 7 dalle 8 alle 24 con accesso diretto mentre dalle 24 alle 8 è necessario telefonare al numero della Continuità assistenziale (ex guardia medica) e i medici della Centrale telefonica unica di Continuità assistenziale prendono in carico il cittadino fornendo la risposta più appropriata”: questo riportava a gennaio 2024 l’azienda sanitaria. Ora, in base alle segnalazioni che ci giungono dai cittadini e dai nostri referenti in Appennino, nel fine settimana il Cau risulta chiuso e i turisti che hanno bisogno di un medico devono rivolgersi al numero della ex guardia medica. Se le cose stanno in questo modo considerare questo un servizio con medico 7 giorni su 7 credo sia quantomeno arduo”.
A parlare è il consigliere regionale di Rete Civica Simone Pelloni che sul tema annuncia una interrogazione ad hoc.
“Il sindaco di Fanano Stefano Muzzarelli già in Campagna elettorale, disse che “il Cau rappresentava la nuova interfaccia dei servizi sanitari del territorio montano, più efficienti e a misura delle esigenze dei nostri paesi, ottimizzando le risorse umane e dando valore ai tanti lavori di ristrutturazione che stiamo realizzando da anni” – continua Pelloni -. Anche l’assessore regionale Donini rassicurò sul fatto che il servizio sarebbe migliorato rispondendo alle perplessità dei sindaci sul cosiddetto servizio di guardia medica ‘a scacchiera’. Oggi invece ci arrivano segnalazioni di chiusura del Cau nel fine settimana, proprio quando vi sono più turisti in Appennino. Davvero non basta pensare che sia sufficiente la presenza di una guardia medica, perché è esattamente questo scenario che il Cau avrebbe dovuto scongiurare. La realtà è questa: il presidente Bonaccini è già volato a Bruxelles mandando la Regione a elezioni anticipate e l’assessore Donini, al pari dell’ex ministro Speranza, impegnato a scrivere libri sul Servizio sanitario nazionale mentre addirittura (a differenza del ministro) è ancora in carica, mette in secondo piano le responsabilità collegate al suo importante ruolo”.
Redazione Pressa
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