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Le immagini delle manifestazioni di ieri di Roma e di Milano hanno confermato quello che avevo già rilevato in alcune iniziative organizzate nel territorio modenese e anche in un’interrogazione presentata in consiglio comunale sui rischi della russofobia.
Le piazze di Roma e di Milano, mobilitate teoricamente per la pace, hanno in realtà evidenziato una lettura parziale e non veritiera dell’attuale conflitto, se da una parte è positivo che a Roma tanti cittadini si siano mobilitati per mettere finalmente in dubbio la fornitura di armi ad uno dei due belligeranti l’Ucraina, dall’altra non posso fare ameno di notare la presenza a senso unico dei colori delle bandiere ucraine, anche negli striscioni del corteo, come se la popolazione russofona e russofila del Donbass, della Crimea e degli altri territori separatisti non avesse diritto di essere citata e come se non fosse una vittima del conflitto, dal 2014 e non da oggi.
In particolare, ritengo molto grave che nella manifestazione promossa dai gruppi che fanno capo a Carlo Calenda siano state impiegate frasi gravemente offensive verso il popolo russo, uno degli intervenuti dal palco dell’iniziativa ha addirittura affermato che la Russia 'se necessario, andrebbe distrutta per il bene dell’Ucraina oggi e del resto del mondo domani', aggiungendo poi i soliti luoghi comuni contro Iran e Cina.
Si tratta di frasi gravissime che dimostrano la china pericolosa presa da gruppi che, ancorché minoritari, danno una lettura inaccettabile del conflitto in corso e contribuiscono a diffondere sentimenti russofobi che vanno contrastati con la più assoluta chiarezza; la chiarezza che manca nelle piazze a senso unico, con un’unica bandiera.
Beatrice De Maio - Consigliere Comunale Modena Sociale
Redazione Pressa
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