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Quali costi per Comune e collettività per il 'rave'? Il sindaco non fornisce cifre e si scaglia sull'opposizione: 'Siete schizzati'

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Dibattito e replica in Consiglio Comunale sull'impatto dello Street Rave Parade dell'ottobre scorso: 'Non so chi l'ha organizzato, non me l'hanno detto, e questo non è un Consiglio Comunale di Polizia'


Quali costi per Comune e collettività per il 'rave'? Il sindaco non fornisce cifre e si scaglia sull'opposizione: 'Siete schizzati'
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'Quali costi a carico del Comune di Modena ha avuto lo street rave parade dell'ottobre scorso? Quanto è costato il dispiegamento di Polizia Municipale, delle unità di strada, della protezione civile, e quali ricadute sull'ambiente in termini di emissioni inquinanti ha avuto la carovana di TIR che per per ore hanno proceduto a passo d'uomo intorno al centro? Chi ha pagato la protezione dei monumenti ingabbiati e lo spostamento della cartellonistica? Chi ha autorizzato o ha avuto la responsabilità di non controllare il livello della musica, il consumo di droga durante e nei bivacchi a bordo strada il corteo e la somministrazione abusiva e non controllata di bevande alcoliche?'.

Sono alcune delle numerose domande contenute nella interrogazione presentata dal Consigliere comunale della Lega Giovanni Bertoldi che oggi pomeriggio, nella seduta del consiglio comunale, non hanno trovato riscontro nella risposta del sindaco di Modena ma che hanno generato, con la trasformazione in interpellanza, un intenso dibattito, concentrato soprattutto sul fronte delle competenze nel potere o meno vietare l'evento.



'L'autorizzazione l'ha data il questore' - ribadisce il sindaco, anche se, lo ricordiamo, il questore non autorizza ma può vietare. Ma le dichiarazioni a braccio del sindaco si distinguono non solo per quello. Muzzarelli afferma di avere risposto alle domande, replica al consigliere leghista che ha definito un errore politico consentire una rave in quei termini e con quell'impatto e afferma: 'Prendiamo atto che per voi l'errore politico allora è stato del questore che ha autorizzato, il questore, persona per bene che da oggi è questore di Genova'. In realtà lo sarà dal primo marzo, ma è un dettaglio. In mancanza, nella replica di un foglio da leggere, animato dall'acceso dibattito politico, Muzzarelli prova a spostare il tiro sul piani e responsabilità nazionali e organizzativi evitando il piano locale, anche rispetto ai costi.

'Che cosa ne so io di chi erano gli organizzatori e quanto hanno speso. Io manco li conosco e questo non è un consiglio comunale di Polizia'.

Dati su costi del dispiegamento straordinario di Polizia Locale, Unità di strada con 4 mezzi e 20 operatori, e attività logistiche locali, non arrivano. Nemmeno una cifra che sia una. Ma per Muzzarelli quelli che non ascoltano sono i consiglieri dell'opposizione. 'Prendo atto che non è il tempo dell'ascolto' - afferma rivolgendosi ai banchi di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. E in modo piuttosto criptico ribadisce: 'Non siamo un consiglio comunale di Polizia, non andiamo ad analizzare le cose che non possiamo dire o dire cose che lei vorrebbe sentire dire che io non posso dire perchè non sono così. Non è così. Dico la sintesi delle verifiche fatte con prefettura questura e organi del Comune. Il questore ha autorizzato secondo la richiesta di un gruppo e ha fatto quello che doveva fare. Il suo mestiere. Chi sono? Una organizzazione che ha fatto questa roba, chiedetelo a qualcun altro chi sono. Oh, non siamo mica un ufficio di Polizia qui dentro'. Poi, improvvisando un termine dialettale afferma, rivolgendosi all'opposizione: 'A siv schizà'. Vuole dire, e in effetti afferma: 'Siete schizzati'.

I dati diffusi dal sindaco relativi alla manifestazione non rispondono a buona parte delle domande fatte, soprattutto nel merito degli aspetti locali relativi alla gestione dell'evento. Riportiamo integralmente:

In merito ai dati: il corteo ha visto partecipare più di 5mila persone provenienti soprattutto da fuori città, 23 carri allestiti con sound system e quattro furgoni con viveri e per la raccolta dei rifiuti. Molti manifestanti sono giunti in treno, parecchi anche con mezzi propri: sono state pertanto individuate aree di parcheggio attorno allo stadio e tra via Ramelli e Razzaboni. Gli organizzatori hanno collocato bagni chimici a parco Novi Sad, largo Garibaldi, piazzale Risorgimento e parco Ferrari.

Il corteo si è svolto nel tracciato individuato dal Cosp; è iniziato verso le 16 e gli ultimi hanno lasciato Parco Ferrari poco dopo le 3 di notte (dalla mezzanotte la musica si era progressivamente abbassata); il deflusso è stato regolare e senza incidenti. Le forze dell’ordine hanno effettuato sopralluoghi per obiettivi sensibili lungo il tragitto; la Questura non ha comunicato arresti, fermi, sequestri di materiale, cibo o bevande. Il Comune non era a conoscenza dell’utilizzo di botti o fuochi pirotecnici. Al parco Ferrari, dove le presenze sono salite a circa 7mila, non ci sono stati danni o vandalismi e risulta un solo intervento della pubblica assistenza per due persone che si sono azzuffate. L’organizzazione della street parade ha curato a proprie spese la gestione dei rifiuti, in contatto con Hera che ha gestito le pulizie con i servizi ordinari.

La Questura ha fatto rimuovere sei batterie di raccolta e gli altri punti lungo il percorso, cestini compresi, sono stati resi inaccessibili tramite ‘incappucciamento’ e ripristinati appena passato il corteo. Nessuna telecamera è stata danneggiata o coperta, anzi il sistema videosorveglianza si è dimostrato molto utile. La Polizia Locale ha svolto servizio di viabilità e ha partecipato al dispositivo di sicurezza deciso dalla Questura; ha anche garantito altri servizi previsti in città per quel fine settimana. Gli operatori impegnati per il corteo sono stati 73 (65 di Modena e 8 di Comuni limitrofi) con 46 veicoli. Presenti anche le Unità di Strada con circa 20 persone per attività di presidio sociale e prevenzione, informazione e sensibilizzazione, distribuzione di materiale sanitario e piccoli generi di conforto in caso di bisogno.

In conclusione, non ci sono stati danni rilevanti al patrimonio pubblico e privato; la principale criticità è stata costituita da scritte di imbrattamento su palazzi privati e pubblici compiute da alcuni manifestanti con vernice spray; dopo la manifestazione l’Amministrazione comunale ha fatto quindi cancellare e ritinteggiare i muri imbrattati con un intervento del valore complessivo di circa 5mila euro.

Il dibattito

L’interrogazione sulla Street rave parade presentata da Giovanni Bertoldi (Lega Modena) alla quale ha risposto il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, è stata trasformata in interpellanza.

Aprendo il dibattito, Stefano Manicardi (Pd) ha posto l’attenzione sul fatto che norme stringenti come quella contro i rave rischiano di essere applicate anche a contesti molto diversi. “Invece di proibire, si dovrebbero creare le condizioni per inquadrare le libere manifestazioni del pensiero. È quanto è successo a Modena, dove la manifestazione è stata gestita impegnandosi a tutelare l’interesse di tutti, cittadini e manifestanti”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha sostenuto che la manifestazione 'ha limitato la libertà dei cittadini di trascorrere un pomeriggio tranquillo, senza musica assordante e ha impattato sulla pulizia della città”. Per la consigliera, il percorso scelto “non ha tenuto insieme le esigenze di pubblica sicurezza con la libertà dei cittadini di usufruire degli spazi pubblici e del silenzio. Sappiamo che la decisione è dipesa da Prefettura e Questura – ha aggiunto – ma interveniamo per difendere il bene della città, mentre il sindaco voleva solo dimostrare che la norma contro i rave non gli andava bene'.

Al consigliere Fdi ha replicato Antonio Carpentieri (Pd) ribadendo che 'come ha già detto con grande chiarezza nella sua risposta, il sindaco aveva espresso al Cosp tutti i suoi dubbi e le sue preoccupazioni sulla manifestazione. E comunque – ha proseguito – chi decide non è il sindaco ma, appunto, il Cosp presieduto da Prefetto, che rappresenta il Governo, e Questore. L’amministrazione ha preso atto della decisione e vi si è attenuta, dando il suo contributo per tutelare al meglio l’interesse di tutti”, riducendo l’impatto sulla città.

'Fratelli d’Italia sta criticando il suo governo per come ha gestito la street parade - ha commentato Marco Cugusi (Sinistra per Modena) affermando che 'la manifestazione, nata come protesta contro una norma liberticida, è stata una dimostrazione di democrazia e civiltà, in una forma rispettosa di divertimento e senza violenza a cui hanno partecipato tanti giovani per riaffermare il loro diritto alla libertà e alla libera manifestazione del pensiero'.  

In replica il consigliere Bertoldi si è dichiarato 'non soddisfatto per una risposta incompleta, parziale e molto politica'. Secondo il consigliere 'non si può accettare quello che era non una manifestazione ma un rave party itinerante a cui partecipavano molti ragazzi in preda ad alcol e droghe. Non si possono accettare manifestazioni che creano problemi a tutta la città. Ai giovani deve essere data la possibilità di essere liberi ma ci vogliono regole e controlli contro gli eccessi. È stata fatta una scelta politica sbagliata'.

Dopo aver preso atto che il consigliere 'considera sbagliata la scelta del questore e del Cosp che hanno autorizzato il corteo', il sindaco Muzzarelli, intervenuto a chiusura del dibattito, ha ricordato ancora una volta di aver sollevato molte perplessità prima della manifestazione: 'Ma visto che non si poteva vietarla, perché siamo ancora in democrazia, abbiamo lavorato per cambiare il tracciato in modo da contemperare tutte le esigenze e, infatti, le iniziative programmate in centro si sono svolte senza problemi'.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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