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Sono stati cinque i candidati alla designazione di un rappresentante del Comune di Modena in Hera Spa che ieri al termine della seduta del Consiglio comunale, hanno partecipato all’audizione da parte delle commissioni consiliari riunite in seduta congiunta. Incarico importante tanto quanto lo è la città di Modena, in quanto socio. Il candidato designato da Modena è infatti destinato a ricoprire l'incarico di Vicepresidente, oggi ricoperto da Gabriele Giacobazzi, ricandidato alla carica. Cinque i candidati: Massimiliano Baraldi, commercialista, componente del consiglio sindacale di diverse società; Carlo Alberto Bulgarelli, commercialista e revisore legale; Rossano Ercolini, direttore del Centro ricerca Rifiuti zero del Comune di Capannori, in provincia di Lucca, e autore di studi sul tema; Gabriele Giacobazzi, attuale vice presidente di Hera, presidente dell’Ordine degli ingegneri e assessore comunale tra il 2012 e il 2018; Franco Mosconi, docente di Economia industriale all’Università di Parma, già componente dello staff dei consiglieri economici del governo Prodi (tra il 1996 e il 1998) e di consigli di amministrazione di società e istituti di credito, è membro del consiglio di reggenza della sede regionale della Banca d’Italia.
Ma sono le dichiarazioni del candidato Carlo Alberto Bulgarelli e dello stesso attuale vicepresidente che sorprendono la platea dei Consiglieri di commissione. Pur per differenti motivi. Il primo per denunciare e problematiche legate alla raccolta rifiuti porta a porta. 'Una cuccagna per i topi visti tutti i sacchetti posizionati a terra per strada. In una città che in compenso ha un inceneritore che brucia 240.000 tonnellate di rifiuti all'anno'. Elementi che farebbero auspicare a Bulgarelli un cambio di rotta nella governance di una multiutility che dovrebbe avere un approccio 'dal basso'.
Non evita il tema sicuramente scomodo legato alla problematica rifiuti, l'attuale e vicepresidente e ricandidato alla carica Gabriele Giacobazzi che per ragioni di verse finisce comunque per generare mugugni e stupore, soprattutto dai banchi dell'opposizione.
'Capisco che Hera sia al centro dell'attenzione per le problematiche che stanno emergendo ma voglio ricordare che tutte le modalità di introduzione del porta a porta sono contenute nel disciplinare dell'accordo con Atersir del 2019. Non c'è nessuna modalità scelta liberamente da Hera'. Dichiarazioni che sembrerebbero non rispecchiare ciò che ripetutamente abbiamo ascoltato e raccolto anche nelle diverse conferenze stampa che Hera ha svolto sull'introduzione delle nuove modalità nei diversi quartieri della città e, non ultima, in relazione all'avvio del porta a porta integrale in centro storico.
Gianni Galeotti
Redazione Pressa
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