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'Dopo l’incendio dell’impianto romano di smaltimento di Malagrotta il nostro inceneritore brucerà migliaia di tonnellate di rifiuti della capitale. Il risultato sarà che il comune incasserà solo 20 euro a tonnellata di rifiuti mentre noi tutti sopporteremo tonnellate di fumi inquinati. Ne vale la pena? L’accordo fra i presidenti delle Regioni di Lazio e Emilia-Romagna determina ulteriore inquinamento dell’aria'. A intervenire in questi termini sulla decisione presa dal presidente della Regione Bonaccini è Modena Volta Pagina.
'Eppure l’attuale inceneritore di Modena venne inaugurato nel 2006 per smaltire solo i rifiuti urbani della città e della provincia. L’impianto poteva trattare anche piccole quote di rifiuti urbani di altre province regionali prive di inceneritori. Successive autorizzazioni alzarono le quote dei rifiuti non locali che potevano essere bruciati. Si tratta soprattutto di rifiuti provenienti da attività produttive, sanitarie ed ospedaliere (i cosiddetti rifiuti speciali) di altre regioni.
E così l’inceneritore che doveva trattare per il 90% rifiuti locali, sia urbani sia speciali, brucia ora rifiuti di tutto il Paese e solo il 40% proviene da Modena. Quest’anno poi i nostri rifiuti sono calati del 22%, forse come conseguenza della maggiore riciclo ma l’inceneritore continua ha 240 mila tonnellate. Hera, infatti, compensa il calo dei nostri rifiuti importandone sempre più dal resto d’Italia, anzi ha quasi triplicato la montagna di rifiuti ospedalieri ed industriali, tra i più pericolosi. Ora anche i rifiuti romani. I gas nocivi del nostro inceneritore vengono riversati nell’aria della città, che è già tra le più inquinate d’Europa' - aggiunge Mvp.
'E dire che ora sopportiamo i disagi di un malgestito porta-a-porta per ridurre i rifiuti prodotti ma non godremo del beneficio di respirare aria meno inquinata. Tutto ciò non ha senso. Modena Volta Pagina vuole cambiare la politica dei rifiuti e decidere fin d’ora la data di spegnimento del grande inceneritore che produce guadagni milionari per Hera ma ci ha trasformati nell’immondezzaio d’Italia'.
Redazione Pressa
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