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Rifiuti di Roma inceneriti a Modena, M5S: 'Il sindaco pensi ai cittadini non a Hera e si opponga come noi'

Rifiuti di Roma inceneriti a Modena, M5S: 'Il sindaco pensi ai cittadini non a Hera e si opponga come noi'

Il Movimento 5 stelle di Modena contrario allo smaltimento nell'impianto di via Cavazza: 'Modena è già pattumiera d'Italia e i cittadini hanno già pagato in termini di salute'. Una ipotesi che però, pur in modo informale, è stata smentita da Hera


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'Modena, ridotta oramai a pattumiera di Italia e sede di uno degli inceneritori più potenti del nord, non può continuare ad accettare e a sopportare i danni ambientali che da anni vengono provocati da scelte politiche che non tengono conto dell’impatto sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. Impatti sul medio e lungo periodo che gli studi Moniter in passato accertarono e che non ebbero un seguito. Oggi non è accettabile che soprattutto senza un confronto, venga approvato lo smaltimento di migliaia di tonnellate di rifiuti negli impianti Hera tra i quali sicuramente quello di Modena. E non è accettabile la logica che basta pagare, in questo caso 20 euro a tonnellata da riconoscere ai comuni in cui hanno sede gli impianti, per avere il permesso ad inquinare ancora più di quanto già ora non avvenga'.

E' una stroncatura senza se e senza quella che arriva dal gruppo Movimento 5 Stelle di Modena rispetto all'invio di circa 9.200 tonnellate al mese di rifiuti da smaltire in Emilia Romagna provenienti da Roma, dopo il vasto incendio all'impianto di smaltimento di Malagrotta, che ha drasticamente ridotto la capacità di trattamento di rifiuti urbani indifferenziati nella Capitale.
Una disponibilità, quella di ricevere rifiuti per smaltirli negli impianti dell'Emili Romagna che il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha formalizzato al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, negli ultimi giorni dell'anno. Il 26 dicembre il sindaco della Capitale aveva scritto a Bonaccini per chiedere di poter 'smaltire i rifiuti in impianti dell'Emilia-Romagna, e il presidente della Regione aveva dato in tempi stretti l'ok. Nelle clausule relative all'invio e allo smaltimenti ci sarebbe anche il ricoscomento, a titolo di indennizzo per i comuni sedi degli impianti di smaltimento, di 20 euro a tonnellata.
Modena, con l'impianto Hera di incenerimento in via Cavazza da 240.000 tonnellate l'anno, tra i più potenti del nord Italia, sarebbe il possibile destinatario di almeno parte delle migliaia di tonnelate mensili provenienti dalla regione Lazio. Una ipotesi che però, pur in modo informale, è stata smentita da Hera.

'Non possiamo rassegnarci a questa logica che pone il business di Hera e la politica sopra l’ambiente e soprattutto alla salute dei cittadini' - tuona il Movimento 5 stelle. Al punto da arrivare a volere sanare un impatto ambientale e sulla salute in più, riconoscendo un indennizzo di 20 euro a tonnellate. Semplicemente perché la salute non si compra e, soprattutto, il danno non si cancella pagando.
E non serve neppure porre come motivazione l’aiuto tra regioni per potere rimuovere il fatto che Modena non se lo può permettere. Già è assurdo un impianto di incenerimento che continua a bruciare la stessa enorme quantità di rifiuti da tutta Italia a prescindere dagli sforzi fatti dai cittadini modenesi con la raccolta porta a porta. Lo è tanto più incenerirne altri in forma straordinaria gravando sempre più sull’inquinamento dell’aria e sulla salute di tutti. Per questo ci opporremmo fermamente a questo ennesimo atto di arroganza politica e chiederemo al sindaco, che lo ricordiamo è responsabile della salute dei cittadini, di stare dalla nostra parte. Per dare un segnale, almeno negli ultimi mesi del suo secondo mandato' - concude il Movimento 5 Stelle Modena.
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