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Un question time all’Aula del consigliere Simone Pelloni di Rete Civica - Progetto Emilia Romagna, ha sollecitato l’intervento della Giunta Emilia Romagna per il sostegno e la tutela di tutte quelle attività della montagna appenninica che hanno subito ingenti cali di fatturato rispetto alle annualità precedenti ma che non sono state destinatarie di ristori e contributi, così come anche i noleggi sportivi invernali e le scuole e maestri di sci, escluse dal bando ristori 5, cosiddetto “Bando Bianco”.
'Le stagioni sciistiche 2020/2021 e 2021/2022 sono state pesantemente compromesse dalle restrizioni sanitarie imposte dalla pandemia Covid-19 e la stagione 2022/2023 non è andata meglio a causa della grave carenza di precipitazioni nevose. Anche l’attuale stagione 2023/2024 è fino ad oggi caratterizzata dalla quasi totale assenza di neve sulle montagne dell’Emilia-Romagna, se si esclude qualche debole nevicata nei giorni scorsi - afferma Pelloni -.
Con la conversione del “D.L. Mille Proroghe 2023”, il Parlamento ha approvato lo sblocco dei fondi residui dei diversi bandi per i ristori Covid-19 permettendo l’utilizzo di questi fondi per “il sostegno degli operatori del settore turistico-ricettivo, termale e della ristorazione, che esercitano la propria attività nei comuni, classificati come montani, della dorsale appenninica, a condizione che abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel periodo dal 1 novembre 2022 al 15 gennaio 2023 di almeno il 30% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente”. Attraverso un bando regionale gestito da Unioncamere, nel 2023 sono stati stanziati 4 milioni di euro, assegnati complessivamente a 6 imprese che gestiscono impianti a fune dei comprensori sciistici dell’Appennino e a 67 imprese (alberghi, campeggi, rifugi, ristoranti, bar)'.
'Il bando in questione, tuttavia, non ha previsto ristori per noleggi sportivi invernali, scuole e maestri di sci, che al pari delle altre attività hanno subito forti cali di fatturato.
Già nel luglio 2023 ero intervenuto con una risoluzione per chiedere alla Giunta l’inclusione, per la concessione dei fondi residui per i ristori Covid-19 per la montagna, di tutte le attività commerciali, compresi i noleggi di attrezzature per la pratica degli sport invernali e le scuole sci - afferma Pelloni -. Richiesta che ripropone all’attenzione della Giunta in questa occasione. Nel rispondere il sottosegretario Baruffi ha puntualizzato che il Bando 5 Ristori ha espressamente indicato le categorie d’impresa alle quali poter applicare le disposizioni per l’erogazione dei ristori che, al momento sono previsti per le sole imprese iscritte al registro. Le categorie dei maestri di sci e le scuole di sci operano per la quasi totalità in altri regimi: i maestri di sci si configurano come persone fisiche e le scuole di sci in forma associativa e non come imprese. Si sta però monitorando a livello statale la fase di conversione in legge del Decreto 215 del 2023 Mille Proroghe per vedere se sarà possibile svincolare altre somme. Parallelamente la Regione ha provveduto alla modifica del comma 3bis del’art.11 della legge 40 al fine di ampliare gli interventi a favore delle imprese turistiche danneggiate da gravi eventi climatici e nel prossimo assestamento di bilancio si potrà verificare la disponibilità di risorse regionali. Si tenta dunque sia la strada dell’intervento statale e in mancanza di quello, di quello regionale'.
Redazione Pressa
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