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'Nell'incontro che abbiamo avuto martedì con il ministro della Salute abbiamo detto che è ora di cambiare strada, che può essere lo slogan di questa giornata e del percorso da proseguire. È ora di dire basta, ci siamo stancati: basta tagli alla sanità, basta tagli che hanno determinato l'aumento delle liste d'attesa e una precarietà senza precedenti. Diciamolo chiaramente, i soldi pubblici delle nostre tasse in questi anni sono stati usati per finanziare la privatizzazione del servizio sanitario nel nostro Paese'. Lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo ieri dal palco allestito in piazza del Popolo a Roma in occasione della manifestazione nazionale indetta dal sindacato in difesa della sanità pubblica.
Per Landini 'è da qui che dobbiamo partire e l'abbiamo detto al Governo, ben sapendo che non è solo questo esecutivo che ha tagliato perché negli ultimi vent'anni sono stati tagliati 40 miliardi alla sanità pubblica.
Se si vuole cambiare, cominciamo invertendo la tendenza della spesa pubblica portandola al livello di Francia, Germania e degli altri Paesi europei, perché questi tagli colpiscono la parte più fragile del Paese: gli anziani, i non autosufficienti, la salute mentale, i consultori, la prevenzione, la sicurezza nei luoghi di lavoro, al punto che sta aumentando il numero delle persone che si ammalano, infortunano e muoiono sui luoghi di lavoro'.
E ieri a Roma c'era anche il presidente della Regione Bonaccini. 'Non sono giustificabili i tagli che il governo prevede: addirittura un punto di Pil sul fondo sanitario nazionale. Mercoledì scorso, ad un incontro presso il Ministero della Sanità, anche presidenti di regioni governate dal centrodestra han chiesto al ministro Schillaci di aumentare, da subito, le risorse per la sanità pubblica - afferma Bonaccini -. Tra tagli al fondo sanitario e carenza di personale è a rischio un sistema universalistico che dovrebbe garantire a chiunque, indipendentemente dal proprio reddito, lo stesso diritto alle cure e alla tutela della salute. Peraltro tutte le opposizioni sono concordi nel contrastare i tagli alla sanità pubblica. Si può dunque mettere assieme un fronte largo che, oltre ai partiti, sappia mobilitare operatori, professionisti, associazioni, cittadini. A difesa di una giusta causa'.
Redazione Pressa
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