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La premessa alla presentazione della serata è un attacco al governo della segretaria cittadina del PD Federica Venturelli: 'Col definanziamento del Governo Meloni, la salute solo per chi può comprarsela', afferma. Premessa politica alla tavola rotonda organizzata dal PD di Modena e del circolo di San Damaso che così come successe all'appuntamento elettorale di alcune settimane fa organizzato dal PD con il candidato Mezzetti e con l'ex ministro Beatrice Lorenzin, vedrà la partecipazione di rappresenanti importanti della sanità modenese e dell'Universitì. Tra questi il Presidente dell'Ordine dei Medici di Modena Carlo Curatola) e il Direttore dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Claudio Vagnini.
Lato PD, oltre al candidato sindaco Massimo Mezzetti, saranno presenti Chiara Pacchioni, responsabile sanità e welfare del Pd di Modena, Andrea Leti Acciaro, segretario sanità Pd, coordinati da Federica Di Padova, responsabile della formazione del Pd Città di Modena.
'Il progressivo definanziamento della sanità pubblica – afferma Federica Venturelli, segretaria cittadina del Pd che presenterà la serata assieme al segretario del circolo Pd di San Damaso Giancarlo Panini – ha toccato livelli insostenibili per la tenuta del sistema. Se arriviamo al 6% di finanziamento è infatti impensabile immaginare di mantenere gli stessi servizi. Il Governo Meloni sta agendo in maniera irresponsabile, ma guidato da una volontà ormai smascherata: demolire il Sistema Sanitario Nazionale nato in Italia oltre 45 anni fa. Sulla sanità pubblica il Pd sta portando avanti una battaglia politica e culturale. Serve un impegno economico in linea con i canoni europei, servono risorse per il rinnovo dei contratti degli operatori della sanità pubblica. Proprio dall’Emilia-Romagna, dove la sanità è sempre stata al top della qualità nazionale, ci accorgiamo dei problemi e delle difficoltà del momento che vanno affrontate con decisione. Per la nostra storia non sono accettabili passi indietro. Dobbiamo investire nella medicina territoriale, vicina ai cittadini e al territorio. Non basterà costruire le Case della Comunità se poi non ci sono medici e operatori sanitari che la vivono e ci lavorano. Se la Destra continuerà su questa strada aumenteranno le liste d’attesa, saremo costretti ad attendere ancora mesi per un esame, a rinunciare alle campagne di prevenzione e la salute sarà accessibile solo per chi può comprarsela. In un Paese in cui più di 3 milioni di persone rinunciano alle cure, queste disuguaglianze sono inaccettabili: la nostra sarà una battaglia politica senza quartiere per la salute delle cittadine e dei cittadini».
Redazione Pressa
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