Sicurezza e immigrazione, Modena Cambia alle Costellazioni, secchi d'acqua sui giornalisti
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Sicurezza e immigrazione, Modena Cambia alle Costellazioni, secchi d'acqua sui giornalisti

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Le proposte del candidato sindaco Daniele Giovanardi e della capolista Beatrice De Maio: 'Più presidi, anche fissi nelle aree a rischio come questa, e cambio di regole di ingaggio sull'accoglienza. Assurdo lasciare liberi di circolare stranieri e richiedenti asilo responsabili di reati'


Sicurezza e immigrazione, Modena Cambia alle Costellazioni, secchi d'acqua sui giornalisti
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'Il problema della sicurezza è strettamente collegato all'immigrazione clandestina e al fallimento di una accoglienza che non genera integrazione e da un ordinamento giuridico che consente agli immigrati responsabili di reati, di non essere espulsi ed essere assistiti anche nelle fasi, che durano anni, del giudizio. E' chiaro che una situazione del genere, irrisolta sia da governi di centro destra che di centro sinistra, non può che peggiorare, per cui è necessario che il nuovo governo della città si batta su tutti i tavoli per cambiare le regole di ingaggio e consentire di espellere subito chi delinque e di mantenere nei centri tutti coloro che non si identificano, per poi procedere al loro rimpatrio quando decidono di dire chi sono'.

Daniele Giovanardi e Beatrice De Maio, rispettivamente candidato sindaco e capolista di Modena Cambia, scelgono lo stabile delle Costellazioni dove centinaia di richiedenti asilo alloggiano.

Nello stabile che da quando è passato da studentato a centro di accoglienza per stranieri ha cambiato connotati anche del quartiere oltre delle aree limitrofe. Dove anche questa mattina, abbiamo trovato di tutto. Da rifiuti, a bivacchi fuori e dentro auto, a cumuli di biciclette, o parti di esse. E anche il rischio di vedersi videocamere e macchine fotografiche e cellulari danneggiati dal getto di liquidi dalle finestre, per disturbare e contrastare il lavoro dei giornalisti presenti alla conferenza stampa convocata da De Maio e Giovanardi. Non è chiaro da che piano siano stati scaricati litri d'acqua e nessuno degli addetti che presidiano l'accesso al centra sembra preoccuparsene.



'Un esempio di come queste persone mantenute anche per anni senza lavorare e in attesa di giudizio se responsabili di reati o di risposta della commissione sulla richiesta di asilo, possono permettersi di fare ciò che vogliono' - afferma Daniele Giovanardi.

'Uno stabile preso a simbolo da loro due per mostrare ciò che per Modena Cambia non bisogna fare ai fini della sicurezza e dell'ordine pubblico e dell'accoglienza'.

'E' chiaro che una soluzione per questo singolo caso non c'è solo a livello locale. Serve cambiare le regole che definiscono oggi l'accoglienza di queste persone garantendo che nessun delinquente sia libero di potere circolare. Il peggioramento della qualità della vita che i cittadini modenesi stanno subendo da più di 10 anni, coincide anche con la colossale ondata migratoria che ha investito l’Italia dopo la sciagurata invasione della Libia che i partiti di centrodestra, allora al governo, e di centrosinistra hanno appoggiato e di cui portano congiuntamente la responsabilità. Abbiamo del resto constatato che negli ultimi 18 mesi il flusso di arrivo degli immigrati clandestini ha conosciuto un ulteriore picco, smentendo i facili proclami e le promesse elettorali della destra che governa' - afferma Beatrice De Maio.

'Il problema dell’immigrazione viene anche dalle sciagurate guerre neo coloniali di cui ho citato un esempio ma non è l’unico, la nostra lista si chiama 'Modena Cambia, contro la guerra' perché crediamo e lo diciamo nel nostro programma che la nostra città come gli altri comuni d’Italia sia l’anello finale su cui si scaricano le conseguenze delle scelte nazionali e soprattutto internazionali. Un approccio solo “civico” a questi problemi non ha nessuna possibilità di riuscire'.

'Se fossimo al governo di questa città sarebbe batterci per fare cambiare a livello nazionale le regole dell'accoglienza, nel frattempo chiediamo di potenziare i controlli in aree a rischio come queste, paragonabili a quella dell'R-Nord e della zona stazione. Detto questo, non ci sottraiamo alle soluzioni da presentare, è necessario mettere in sicurezza le strade ed i quartieri più difficili, con una presenza maggiore e soprattutto H24 delle forze dell’ordine. Purtroppo il governo non sta facilitando il compito del Comune, perché se da un lato si vanta di avere concesso più agenti dall’altro il Ministero degli Interni ha deciso di smantellare il reparto prevenzione crimine dell’Emilia occidentale che ha sede a Reggio Emilia ma che gestisce il 30% circa degli interventi di ordine pubblico nella città di Modena. Questo viene fatto nel nome della “razionalità della spesa”, lo stesso principio in nome del quale sono stati tagliati negli anni servizi sociali, sanità etc, la logica è la stessa. Riteniamo siano necessari almeno tre presidi a tempo pieno, con un organico adeguato a ogni servizio, nelle zone Errenord Viale Gramsci, Modena Est e Via delle Costellazioni. Il centro storico deve avere un maggiore numero di operatori itineranti delle Forze dell’Ordine, per operare controlli anche nelle ore notturne. Il resto della città deve poter beneficiare di un numero adeguato di pattuglie, anche nelle zone dove lo sfruttamento della prostituzione di irregolari e clandestini ha raggiunto un livello intollerabile. I centri di accoglienza dei minori non accompagnati, che a Modena hanno raggiunto un numero troppo elevato, devono poter essere controllati in maniera efficace dagli operatori preposti, che devono avere la formazione necessaria per poter svolgere il loro compito. Riteniamo che la gravità del problema sicurezza meriti la creazione di un assessorato specifico, con delega al problema dell’immigrazione, nei rapporti con il governo centrale e con i suoi rappresentanti sui territori'.

'Ovviamente il necessario aspetto repressivo non risolve il problema e su questo sfidiamo le altre liste. Riteniamo importante che i giovani immigrati, soprattutto quelli arrivati con le ultime ondate dall’Africa Sub Sahariana possano prendere coscienza della loro identità e dei movimenti di liberazione dal neo-colonialismo che si stanno affermando nelle loro terre di origine. Occorre creare a questo proposito un punto di aggregazione dove questi temi vengano trattati, da persone competenti che sappiano comunicare con le giovani generazioni di immigrati, secondo le logiche del nuovo mondo multipolare che si sta affermando, dove tutte le identità devono potersi sviluppare in simbiosi con le radici di ogni popolo. Questo centro dovrebbe essere intitolato a Thomas Sankara, il grande rivoluzionario africano che venne ucciso dagli agenti del colonialismo occidentale' - concludono Daniele Giovanardi e Beatrice De Maio.

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 

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