Daniele Giovanardi e Beatrice De Maio, rispettivamente candidato sindaco e capolista di Modena Cambia, scelgono lo stabile delle Costellazioni dove centinaia di richiedenti asilo alloggiano. Nello stabile che da quando è passato da studentato a centro di accoglienza per stranieri ha cambiato connotati anche del quartiere oltre delle aree limitrofe. Dove anche questa mattina, abbiamo trovato di tutto. Da rifiuti, a bivacchi fuori e dentro auto, a cumuli di biciclette, o parti di esse.
'Un esempio di come queste persone mantenute anche per anni senza lavorare e in attesa di giudizio se responsabili di reati o di risposta della commissione sulla richiesta di asilo, possono permettersi di fare ciò che vogliono' - afferma Daniele Giovanardi. 'Uno stabile preso a simbolo da loro due per mostrare ciò che per Modena Cambia non bisogna fare ai fini della sicurezza e dell'ordine pubblico e dell'accoglienza'.
'E' chiaro che una soluzione per questo singolo caso non c'è solo a livello locale. Serve cambiare le regole che definiscono oggi l'accoglienza di queste persone garantendo che nessun delinquente sia libero di potere circolare. Il peggioramento della qualità della vita che i cittadini modenesi stanno subendo da più di 10 anni, coincide anche con la colossale ondata migratoria che ha investito l’Italia dopo la sciagurata invasione della Libia che i partiti di centrodestra, allora al governo, e di centrosinistra hanno appoggiato e di cui portano congiuntamente la responsabilità.
'Il problema dell’immigrazione viene anche dalle sciagurate guerre neo coloniali di cui ho citato un esempio ma non è l’unico, la nostra lista si chiama 'Modena Cambia, contro la guerra' perché crediamo e lo diciamo nel nostro programma che la nostra città come gli altri comuni d’Italia sia l’anello finale su cui si scaricano le conseguenze delle scelte nazionali e soprattutto internazionali. Un approccio solo “civico” a questi problemi non ha nessuna possibilità di riuscire'.
'Se fossimo al governo di questa città sarebbe batterci per fare cambiare a livello nazionale le regole dell'accoglienza, nel frattempo chiediamo di potenziare i controlli in aree a rischio come queste, paragonabili a quella dell'R-Nord e della zona stazione. Detto questo, non ci sottraiamo alle soluzioni da presentare, è necessario mettere in sicurezza le strade ed i quartieri più difficili, con una presenza maggiore e soprattutto H24 delle forze dell’ordine.
'Ovviamente il necessario aspetto repressivo non risolve il problema e su questo sfidiamo le altre liste. Riteniamo importante che i giovani immigrati, soprattutto quelli arrivati con le ultime ondate dall’Africa Sub Sahariana possano prendere coscienza della loro identità e dei movimenti di liberazione dal neo-colonialismo che si stanno affermando nelle loro terre di origine. Occorre creare a questo proposito un punto di aggregazione dove questi temi vengano trattati, da persone competenti che sappiano comunicare con le giovani generazioni di immigrati, secondo le logiche del nuovo mondo multipolare che si sta affermando, dove tutte le identità devono potersi sviluppare in simbiosi con le radici di ogni popolo. Questo centro dovrebbe essere intitolato a Thomas Sankara, il grande rivoluzionario africano che venne ucciso dagli agenti del colonialismo occidentale' - concludono Daniele Giovanardi e Beatrice De Maio.