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Per il 77,4% degli intervistati, Modena è meno sicura rispetto all’anno scorso. Basta questo dato per dare la misura di come i cittadini vivono il problema sicurezza sulla propria pelle. Il risultato fa parte del sondaggio online lanciato da Udicon Emilia-Romagna, che ha voluto esplorare il punto di vista della popolazione, le esperienze e le possibili soluzioni.
Oltre 1200 i questionari analizzati dall’associazione, che ha esteso l’indagine – con risultati simili – in tutte le principali città dell’Emilia-Romagna. Nel sondaggio, tra le altre cose, veniva chiesto cosa si intende per sicurezza urbana; di indicare un voto sulla sensazione di sicurezza (o meno) nel passeggiare nel proprio quartiere di giorno o di notte; se si è stati vittime di episodi criminosi; quali sono le tipologie di reato più frequenti e in che modo si può migliorare la situazione.
In linea generale, l’approfondimento fatto da Udicon consegna una popolazione modenese, e in generale emiliano-romagnola, allarmata e preoccupata per l’aumento dell’illegalità.
Il maggior numero di risposte è pervenuto da cittadini con un’età compresa tra i 41 e gli oltre 70 anni, mentre le percentuali degli under 40 sono sensibilmente inferiori. Al sondaggio hanno risposto per la maggior parte famiglie con figli (63,3%), a probabile conferma che la percezione di insicurezza sia una preoccupazione soprattutto per i propri figli, in particolare se adolescenti.
Il 69,1% del campione che ha risposto al sondaggio vive in periferia, il restante in centro. Per il 49,6% dei cittadini modenesi il termine ‘sicurezza urbana’ significa tutelare e proteggere persone e territorio, mentre per il 31% vuol dire anche passeggiare nella propria città senza temere per la propria incolumità. Il 67,5% degli intervistati è certo: il centro urbano dove abita attualmente non è sicuro. E ancora: oltre l’80% del campione boccia con un voto da 1 a 5 il senso di sicurezza percepito camminando di notte nel proprio quartiere. Significativo, poi, che quasi uno su cinque (20%) non si sente al sicuro nemmeno in casa propria. E ancora: per quasi il 45% del campione il quartiere di residenza è in pessime condizioni con svariate aree degradate, con scarsa illuminazione oppure fortemente esposto ad alto rischio criminalità.
Dal sondaggio emerge come quasi la metà dei cittadini è stato vittima almeno una volta di un episodio criminale. Addirittura un genitore su 5 ha un figlio che è stato colpito da qualche forma di aggressione. Il 75% ha denunciato, il restante no. Per i modenesi la piaga dello spaccio è in forte aumento, con percentuali nettamente superiori a quelle della media regionale (43% a fronte del 31,6 generale).
Per il 64% del campione è fondamentale aumentare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio, anche se è risaputa la sofferenza degli organici a cui proprio questo Governo dovrebbe porre rimedio. Altrettanto importante, per i cittadini, sarebbe potenziare la videosorveglianza e incrementare l’illuminazione pubblica. Tra i reati più segnalati, anche tramite le cronache dei quotidiani, ci sono molestie sessuali e spaccio (oltre il 19%) seguiti da aggressioni, furti di auto e moto e atti vandalici.
Nella parte finale, il sondaggio chiedeva suggerimenti su quali potrebbero essere le azioni da adottare dalle istituzioni per contrastare la criminalità: per il 68,3% è imprescindibile garantire una maggiore certezza delle pene, mentre per il 39,1% non è più derogabile un potenziamento delle forze dell’ordine attive sul territorio. Fa riflettere, infine, la fetta di cittadini (il 14%) che chiede l’autorizzazione alla presenza delle ronde nei quartieri.
Redazione Pressa
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