Capace di fare saltare quelle regole del fair play, anche rispetto agli avversari locali, che pur se non citati direttamente, vengono comunque ricondotti e classificati da Mezzetti come il riflesso della politica della destra nazionale che 'butta fuori dalla società i deboli'. Rappresentata da Meloni e da Vannacci. E allora via alla critica d’attacco modello Bonaccini. Partendo dalle elezioni europee: “Qui si scontrano due visioni. La nostra che si batte per una Europa solidale, e che cresca non solo come europa economica ma anche come europa politica e dei popoli.
Poi il piano locale. Anche qui la logica è quella della divisione, tra due mondi. Uniti solo dal Fair Play, ma solo fino a quel momento. “Da un lato c’è la nostra visione solidale e inclusiva, dall’altro la destra che parla dell’allarme baby gang che vede pericoli ovunque e che vede Modena come pericolosa e che unisce immigrazione a sicurezza. Come è possibile che dopo anni non siamo ancora riusciti ad affrontare l’immigrazione senza parlare di emergenza”.
Sotto al palco, in prima fila, ci sono affiancate, le bandiere quelle del Movimento 5 stelle, Azione, e Socialisti. Sul palco ci sono i rispettivi capilista che insieme ad altri rappresentano le 7 formazioni a sostegno di Mezzetti. Alla sua sinistra c'è il capolista M5S Giovanni Silingardi e, alla sua destra la capolista PD Federica Venturelli, segretaria cittadina insieme al segretario provinciale Roberto Solomita. “Se diventassi sindaco come farei a governare con una coalizione così ampia?
Poi, protagonista nel ‘pensieri e parole’ di Mezzetti, continua ad essere quella che chiama genericamente la destra. Quella che per Mezzetti rappresenta il contrario della coesione sociale e della solidarietà, una destra colpevole “di parlare di immigrazione nei termini di emergenza, così come per le baby gang. “Ho sentito esponenti di destra dipingere Modena come capitale delle baby gang”.
Il Mezzetti che preferisce parlare, come più volte annunciato, del proprio programma e delle proprie proposte, si sposta, come detto, verso un discorso ‘stile’ Bonaccini. Dove si continua a parlare di destra e si attacca l’avversario. Anche su un tema complesso e delicato come quello della lotta alla mafia. “La destra a Modena non ne parla mai. Vi siete mai chiesti il perché?” - domanda Mezzetti.
Sulle liste di attesa, il tema per Mezzetti, è legato alle risorse dello Stato. Così come sul personale. 'Il governo ci deve dare più soldi'. Mezzetti fa accenno anche ai medici di famiglia: ‘Facciamo il loro mestiere a contatto diretto con i pazienti e non utilizzando whatsapp'.
Per il trasporto pubblico nessun riferimento al personale, tanto più quello in sciopero che lo aveva invitato, insieme agli altri candidati sindaco, poche ore prima, al presidio davanti a Seta. Dove lui non c’era. Mezzetti fa riferimento al miglioramento del trasporto pubblico, anche attraverso il passaggio a mezzi a idrogeno o comunque sempre meno inquinanti. “Non dobbiamo obbligare le persone a non prendere l’auto, ma convincerli rendendo migliore il trasporto pubblico alternativo al mezzo privato”
“Tanti sono i temi, tanto che ho evitato di ripetermi su rifiuti e sicurezza. Sui primi ormai sapete come la penso (il riferimento ad una revisione del sistema che porti anche, previa valutazione, ad un ripristino dei cassonetti), mentre sulla sicurezza dobbiamo chiarire una volta per tutte che conta poco o nulla sulla sicurezza che invece spetta alle forze dello Stato auspicando – dice – che venga riconosciuto il passaggio in fascia A”. Mezzetti a questo punto si rivolge anche ai giudici: ‘Se fermano uno con 14 ovuli di droga, magari lo lasciano libero per quantità personale poi mettono nei guai un ragazzo per uno spinello in tasca”
Gi.Ga.