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'Il pasticcio a cui stiamo assistendo sulla nomina del vicepresidente Hera dimostra ancora una volta come il Comune di Modena, nella doppia veste di proprietario delle azioni di Hera e garante del servizio offerto da Hera stessa, non sia in grado nè di garantire il distacco necessario per valutare la qualità dei servizi erogati dalla multiutility nè di agire in modo puntuale in termini di governance. Di fatto i ruoli di vertici in Hera vengono interpretati come centri di potere staccati dalla loro funzione di guida per il bene del territorio'. A intervenire in questi termini sul tema della nomina del vicepresidente Hera è il capogruppo di Fdi Elisa Rossini.
'Del resto non si spiega se non in termini di corsa alle poltrone che contano, la lite che si è palesata nel centrosinistra sulla indicazione data dal sindaco sul nome di Tommaso Rotella - continua Elisa Rossini -.
Qui non è in discussione la professionalità e il profilo dell'avvocato, ci mancherebbe, quanto il meccanismo spartitorio che regola queste nomine. La corrente del Pd che fa capo a Muzzarelli ha evidentemente trovato un accordo coi Renziani, mentre la sinistra e il partito di Calenda puntano i piedi per essere stati esclusi. In tutto questo triste teatrino, peraltro messo in scena a fine legislatura, col Consiglio comunale che già si è riunito per l'ultima seduta, ci stanno i cittadini che vorrebbero da Hera un servizio quantomeno decente, in primis sul tema della raccolta differenziata. Gli scontri di potere tra correnti di centrosinistra non interessano i modenesi, purtroppo questa è l'ennesima dimostrazione del fallimento del tanto difeso patto di sindacato. Un patto che non garantisce nè il mantenimento della governance nè la competitività del territorio, mentre il possesso delle azioni Hera da parte dell'ente pubblico non fa altro che compromettere la terzietà del Comune nel valutare la qualità del servizio'.
Redazione Pressa
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