Voto a Modena, sul programma di Mezzetti la firma di Azione
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Voto a Modena, sul programma di Mezzetti la firma di Azione

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Nelle prime uscite pubbliche del candidato sindaco del centrosinistra, Massimo Mezzetti, più che la firma Pd si leggono molti degli spunti del commissario Zanca


Voto a Modena, sul programma di Mezzetti la firma di Azione
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Mercoledì sera al Tube Club di via del Lancillotto a Modena, verrà presentato “Un passo nel futuro: facciamolo insieme”, il programma del Pd di Modena per le prossime elezioni amministrative.
Eppure nelle prime uscite pubbliche del candidato sindaco del centrosinistra, Massimo Mezzetti, più che la firma Pd si leggono molti degli spunti contenuti nel programma del principale alleato dei Dem, cioè quella Azione di Carlo Calenda, guidata a Modena a Paolo Zanca (nella foto con lo stesso Mezzetti).
“Il futuro è ora” è il titolo del programma del partito di Calenda a Modena. Un richiamo alla parola futuro che ritorna, ma che viene declinato in modo difforme rispetto al sistema Pd attuale.

I punti del programma

LA CASA
'Occorre un grande piano casa del Comune che faccia leva su rigenerazione dei vecchi stabili, velocizzazione delle procedure per costruire nuovi alloggi, mappatura dei locali sfitti sull'esempio di Milano - si legge nel programma di Azione -.

Occorre inoltre rivedere i regolamenti di assegnazione che attualmente privilegiano famiglie numerose a scapito di famiglie più piccole ma altrettanto bisognose. Si possono rivedere formule come il canone concordato e agire anche su tassa di proprietà, Tari e Irpef. Quattro le linee di intervento:
1) Rilanciare il ruolo dell’Agenzia per la Casa
2) Verificare la possibilità di finanziare (istituti di credito e altri investitori privati) la costruzione di nuovi alloggi da riservare all’edilizia sociale
3) Progettare interventi di rigenerazione urbana anche attraverso demolizione e sostituzione che mettano a disposizione della città nuovi e moderni alloggi
4) Condividere con la Regione strumenti più efficaci di gestione e manutenzione degli alloggi già nella disponibilità dell’edilizia sociale, garantendo che restino nella disponibilità di coloro che ne hanno veramente bisogno'.

SALUTE
'Con i fondi PNRR si stanno costruendo o ristrutturando diverse strutture sanitarie.

In alcuni casi si iniziano opere per le quali non esistono fondi necessari al loro completamento. Rischiamo tante piccole cattedrali nel deserto. Ma soprattutto, avremo tanti muri e tanti mattoni senza medici e infermieri. Va ridefinito l’attuale assetto sanitario modenese, unica provincia della regione che vede la presenza di 3 aziende sanitarie che naturalmente generano tra loro maggiore competizione rispetto alla collaborazione e forti barriere alla mobilità dei professionisti, ostacoli e duplicazioni di già lunghe liste di attesa.
Tre i livelli di azione proposti:
1) Sanità centrata sulla persona: più attenzione alle cure primarie, servizi sanitari sul territorio e servizi sociali integrati. Entro 10 km dal domicilio devo trovare una Casa della Comunità, entro 20 km devo trovare 1 ospedale, entro 10 minuti dalla chiamata, un mezzo di soccorso deve essere sul posto in caso di codice rosso (emergenza).
2) Dare la stessa importanza alla salute mentale e alla salute fisica con investimenti per la cura tempestiva ed efficace di persone con problemi di salute mentale (inclusi bambini e giovani).
3) Più interventi di sanità pubblica: stili di vita e vaccini'.

SICUREZZA
'L'Esercito? Inutile. Più agenti? Il solito mantra. Occorre agire sulla Polizia locale per assumere, sì, ma personale qualificato, addestrato a stare sul campo. E che soprattutto non sparisca dopo venti mesi dietro una scrivania. E con regole d'ingaggio precise. E quindi occorrono vigili di quartieri che presidino il territorio assieme ad poliziotti e carabinieri e presìdi fissi dove servono ma soprattutto mobili. I poteri d'intervento di un sindaco sono limitati e spesso vanificati dal tribunale amministrativo. Il sindaco di Modena deve farsi portavoce di un 'movimento dei sindaci' affinché alcune procedure vengano cambiate'.

UNIVERSITA'
'L'Università di Modena è stazionaria nei ranking nazionali (20-22esimo posto). Nel '20 aveva 28mila iscritti, oggi sono 25mila. Stimando in 2mila euro il costo di iscrizione per studente, è facile stimare in 5 milioni i minori introiti. Nel '20 l'Università di Modena era la seconda della regione. Oggi è la quarta su quattro. Riportare studenti sotto la Ghirlandina è la prima mission. Come? Garantendo migliori condizioni di studio. E cioè posti letto meno costosi, mense, trasporti, sale studio. Pur nella reciproca autonomia e nella divisione delle competenze, il Comune può avere un ruolo decisivo nel risolvere quei problemi.
Quattro le azioni proposte:

1) Posti letto: L'ente regionale Ergo garantisce a Unimore 700 posti-alloggi, di cui 500 a Modena e 200 a Reggio Emilia. Nell'Ateneo di Pavia, grande come Modena, i posti-alloggio sono 2.000, frutto di investimenti della locale Fondazione. 
2) Trasporti: Alla sera in città non ci sono bus. Come fa uno studente ad arrivare di notte nei collegi di via Vignolese? Parma alle matricole è arrivata a dare il servizio bus gratuito.
4) Mense: Non ci sono abbastanza pasti disponibili.
5) Biblioteche: Gli studenti hanno bisogno di biblioteche e/o sale studio aperte di sera fino a notte'.

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Il programma di Azione sul trasporto pubblico parte dalla 'Messa in opera in tempi brevi del progetto Campogalliano/Sassuolo, chiudendo un iter pluridecennale una volta per tutte, in modo da catalizzare il traffico pesante fuori da tratte di uso comune, adeguandola  ai futuri flussi di traffico'.
Sette i punti su cui si focalizza:

1) Analisi dettagliata della viabilità nel suo complesso, ed una revisione generale della stessa secondo i dettami del Pums, con particolare attenzione alla complementarità pubblico/privato a alla necessità oramai evidente di dirottare una percentuale a doppia cifra di utenza dalle vetture private al tpl. 
2) Bilancio dettagliato delle forze attualmente disponibili per il TPl, una nuova messa a regime progettando assieme ad esse gli assetti circolatori, la creazione di servizi complementari efficaci che possano sfruttare le risorse attuali al massimo possibile. 
4) Incentivazione dell'intermodalità in ogni sua forma: tariffe, tessere, e hub di scambio per ogni diversa tipologia di utenza in aree strategiche.
5) Creazione di un tavolo provinciale/sovracomunale dedicato al trasporto collettivo: Modena deve essere il perno della mobilità provinciale, e questo tavolo dovrà proporre soluzioni adeguate per ogni distretto, complementari fra loro e il capoluogo.
6) Trasformazione della linea ferroviaria Modena/Sassuolo in una linea metrotramviaria leggera e veloce, che annulli il suo impatto sul tessuto urbano e ne migliori le prestazioni, ed estensione della linea almeno fino a Carpi, creando una dorsale a rapido scorrimento in grado di collegare il distretto ceramico, il capoluogo, la bassa, e i maggiori ospedali della provincia.
7) Verifica puntuale del progetto regionale di fusione di STEP con TPER,che garantisca la crescita del tpl a Modena in qualità e quantità del servizio per rispondere alle necessità della comunità locale'. 
Infine il tema dell'ingresso di Seta in Tper. 'Con delibera della giunta regionale, il 12 febbraio scorso si è avviato il processo per avviare la fusione di Seta e Start in Tper e che darà vita a un big player dei trasporti pubblici che, con mezzo miliardo di fatturato, si collocherà al terzo posto in Italia subito dopo Atm Milano e Atac Roma. Ciò anche in previsione delle nuove gare europee per l'affidamento del servizio. E Modena? Chi, nella grande holding, ascolterà le istanze locali?'.

AMBIENTE ED ENERGIA
'L’introduzione della raccolta differenzia con un servizio sottodimensionato di mezzi e personale richiede velocemente interventi di modifica dello stesso e un confronto stringente con Hera che ha affrontato questa sfida in modo non adeguato, per questo occorrono: più personale, miglior coordinamento orari di raccolta, calibrare meglio il servizio la città non è tutta uguale-a 100 gg dal suo insediamento il nuovo sindaco dovrà fare una verifica puntuale del servizio e denunciarne nel caso la scorretta esecuzione' 
'Il problema della qualità dell’aria nel Comune di Modena deve essere al centro di un approccio integrato tra ambiente, mobilità e partecipazione reale dei cittadini, considerato l’unico in grado di portare soluzioni il più possibile condivise e quindi efficaci. Lo scopo è valutare la possibilità di superare il modello delle limitazioni al traffico/domeniche ecologiche che ha diversi limiti in termini di applicabilità e anche di risultati. Valutare anche alla luce delle direttive europee strumenti d’incentivazione alla sostituzione delle strutture di riscaldamento inquinanti e della installazione delle fonti di energia rinnovabili in maniera capillare sulle strutture pubbliche e private della città'.

INCENERITORE
'Un forte incentivo a differenziare meglio i rifiuti e soprattutto a produrne di meno è dato dalla concreta possibilità di diminuire l’utilizzo dell’inceneritore. Per ottenere questo risultato si può procedere su diversi filoni:
Dal momento che oggi nella categoria RSU (rifiuti solidi urbani) confluiscono sia i rifiuti di origine familiare che gli assimilati e gli assimilabili (creando un dato di RSU aggregato unico), per una miglior valutazione ex-ante ed ex-post degli interventi puntare a separare nei conteggi e nelle modalità di raccolta le utenze domestiche vere e proprie da quelle assimilate e assimilabili. Questa separazione serve per un’azione di raccolta più mirata ed efficace in quanto specifica per le varie tipologie di utenza'.
E ancora: 'Eliminare o ridurre la quota di rifiuti importati da altre città/province, limitando questa attività ai soli casi straordinari.
Monitorare con il gestore il quantitativo di materiale riciclabile che viene effettivamente recuperato, arrivando a definire parametri stringenti, Come soluzione “estrema” in caso di risposta insoddisfacente da parte del gestore stesso, valutare anche la possibilità di separare chi raccoglie da chi smaltisce, cioè per la raccolta rifiuti passare ad altro gestore o creare una società ad hoc.
Rendere periodica (al massimo ogni 3 anni) una verifica approfondita della compatibilità sanitaria delle emissioni dell’inceneritore, prevedendo eventuali limitazioni qualora i dati scientifici rilevino un rischio non accettabile'.

MARKETING TERRITORIALE E TURISMO
'Fare sistema come marchio “Modena”, registrando e promuovendo lo stesso, collaborando con le associazioni di categoria e tutte le forze volenterose del territorio, ciò può essere la chiave di volta nella promozione della città. La realizzazione di una area commerciale di rilievo, nel perimetro del centro storico, ex Sant’Agostino o in area analoga, preservandone ovviamente l’identità storica se necessario. Ciò porterebbe maggiore competitività ed attrattività nel centro storico. Non possiamo rassegnarci alla sostituzione di storici negozi con le grandi catene, quando a partire dalle locazioni è proibitivo per esse sopravvivere. È necessario che siano legati al centro storico, dato che trattasi del naturale centro commerciale della città. Sempre in ambito turistico/eventi, a Modena ricordiamo bene cosa rappresentarono gli anni dei “Pavarotti & Friends” il ritorno di presenze in città, quanto in promozione di se stessa e di cosa culturalmente e musicalmente rappresentasse. Valutare con gli eredi la possibilità di rinnovare l’evento, anche in memoria del “maestro” potrebbe essere strumento di promozione, nonché innescare un volano per ricominciare a portare in città concerti ed eventi di rilievo come già in passato avvenuto'.

PARTECIPATE E SERVIZI
'La fornitura da parte del Comune della stragrande maggioranza dei servizi pubblici ai cittadini avviene, ormai in tutti campi dell’amministrazione, dal sociale all’ambientale ai trasporti alla cultura, mediante appalti pubblici o attraverso società partecipate dall’ amministrazione stessa. Ad oggi i controlli avvengono o preventivi in sede di appalto, oppure in occasione della presentazione dei bilanci delle società partecipate in sede preventiva o consuntiva, riducendosi a pure formalità, raramente in fase esecutiva dei servizi erogati. L’amministrazione deve dotarsi di una struttura di controllo gestionale e verifica puntuale della qualità dei servizi offerti, della corrispondenza tra i contratti di appalto e/o di servizio e /o convenzioni e la realtà operativa prestazionale del servizio stesso, attivando in modo permanente il monitoraggio troppo esso evocato  e quasi mai realizzato ,se non quando si evidenziano storture che incidono sulla vita dei cittadini'.


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