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Marco Marsilio si riconferma presidente della Regione Abruzzo. Il candidato del centrodestra ha la meglio su Luciano D’Amico del campo largo, con un vantaggio di 7 punti percentuali.
Quando sono state scrutinate 1.557 sezioni su 1.634, Marsilio è al 53,49%, D’Amico al 46,51%.
'Venerdì avevo detto due cose: che l’unica sarda che questa sera avrebbe festeggiato sarebbe stata mia moglie e che massimo alle due mandavamo tutti a dormire con 10 punti di vantaggio', ha detto Marsilio, aprendo il suo breve discorso dal suo comitato elettorale a Pescara, dove è stato accolto dai cori 'Un presidente, c’è solo un presidente' dei suoi sostenitori.
'Qualcuno ci ha sottovalutato e a mezzanotte ancora raccontava di un testa a testa che non è mai esistito, se non nei sogni di chi ha provato a raccontare un altro Abruzzo, non quello che hanno scelto gli elettori – ha aggiunto -.
Il popolo abruzzese ha scelto di conferirmi l’onore di guidare la Regione per altri 5 anni, mai nei 30 anni precedenti una amministrazione uscente era stata confermata per il secondo mandato. È stata scritta una pagina di storia ed è stato abbattuto un altro muro'.
'Abbiamo chiesto altri 5 anni per continuare a crescere e completare l’opera di rilancio, ricostruzione e valorizzazione che stiamo mettendo in campo – ha detto ancora Marsilio -. Esprimo il mio più profondo ringraziamento al popolo abruzzese per questo immenso privilegio che mi concede. Questa è la missione della mia vita: restituire alla terra dei miei padri la forza, la dignità, il ruolo che merita, per dare alla sua gente tenace e laboriosa e soprattutto ai suoi figli la speranza di un futuro migliore. Il mio impegno per essere all’altezza della fiducia e delle aspettative e dell’amore che mi è stato dimostrato sarà ancora più intenso.
Il popolo abruzzese vuole guardare al futuro e ha dimostrato di non avere nessuna nostalgia di un triste passato che si è gettato alle spalle già 5 anni fa. Il campo largo non è il futuro dell’Abruzzo perché era il suo triste passato, e il campo largo non sarà il futuro dell’Italia”, ha concluso, prima di rivolgersi così, scherzosamente, ai suoi sostenitori: “Possiamo andà a ballà'.
Secondo i dati del ministero dell’Interno, si è recato alle urne il 52,2% degli aventi diritto. L’affluenza è in calo rispetto al 53,11% del 2019. Hanno votato in totale 630.686 elettori.
Foto Italpress
Redazione Pressa
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