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Voto Modena, Bortolamasi (Pd): 'Piena e totale disponibilità a candidarmi a sindaco'
La Pressa
Il fedelissimo di Bonaccini ufficializza la sua decisione su Facebook e prova a smarcarsi da Muzzarelli: 'Dieci anni in politica sono un’era geologica, ecco perché come ho avuto già modo di dire non basterà raccontare il tanto di buono che è stato fatto; resta, quella, una condizione necessaria ma non sufficiente'

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'Non posso che esser orgoglioso che tra i profili emersi per assumere la responsabilità della candidatura a sindaco sia emerso anche il mio: un onore e un onere. La disponibilità ad esser in campo e parte attiva di questo percorso è piena e totale: una responsabilità sempre però collettiva, perché il destino dei singoli viene dopo quella della nostra comunità'. Così, su Facebook, l'assessore Andrea Bortolamasi, fedelissimo di Stefano Bonaccini, ufficializza la sua decisione di candidarsi a sindaco di Modena nel campo del Pd. La notizia era nota da tempo, così come la volontà di Giulio Guerzoni di fare altrettanto, sostenuto di Giancarlo Muzzarelli.
'L’Assemblea comunale del Pd Città di Modena di lunedì è stata un importante momento di confronto: una tappa del percorso che ci porterà all’elezioni amministrative del 2024.
Gli incontri tra i nostri iscritti hanno restituito un patrimonio di idee che non possiamo permetterci di disperdere: sono orgoglioso di appartenere alla comunità politica del Pd Modena fin dalla sua fondazione: da nativo democratico, ne vado fiero - continua Bortolamasi -. 2014-2024: 10 anni in politica sono un’era geologica, ecco perché come ho avuto già modo di dire non basterà raccontare il – tanto – di buono che è stato fatto; resta, quella, una condizione necessaria ma non sufficiente. Sul crinale tra continuità e discontinuità rispetto alle scelte politiche di questi 10 anni, si giocherà tanto nei prossimi mesi: vanno rivendicate anche con maggior orgoglio queste scelte, declinandole però al futuro: la visione della Modena del 2050'.'Un esempio? La riqualificazione della della Stazione piccola, facendola diventare la sede regionale della Fondazione ITS maker: un luogo di formazione, con corsi post-diploma nel campo dell’industria, dell’automotive, della robotica, formando tecnici che possano rispondere alle esigenze del mondo dell’impresa. La competitività del nostro territorio passa da qui, dalla capacità di investire in formazione, non sulla riduzione del costo del lavoro. 2014-2024: anni di stravolgimenti geo-politici, crisi climatiche, nuovi scenari demografici, a fronte di queste inquietudini, la richiesta che emerge con forza è quella - in una parola - di protezione. Parola che nel dibattito pubblico viene declinata a destra, ma che dovremo saper interpretare diversamente, garantendo ancora l’universalità dei servizi: dagli asili nido, ai servizi alla persona, passando per il diritto alla sanità pubblica. Rispondere a esigenze di protezione, declinandole da sinistra: coesione sociale, spazi pubblici accessibili a tutti e tutte; sulla ricerca di protezione passerà tanto della nostra capacità di esser all’altezza della sfida: ridurre le diseguaglianze, le solitudini che generano paura e portano la città a chiudersi, a guardare al futuro con sfiducia. Nel 2024 porteremo al voto, per la prima volta, ragazzi e ragazze che nel 2014 avevano 8, 9 anni: dobbiamo avere la forza di tenere insieme, in un patto generazionale, le istanze che ci arrivano di protezione e una prospettiva di apertura. Modena è stata ed è grande quando è aperta, inclusiva, accogliente: vale per chi sceglie la nostra città per studiare, formarsi, lavorare, investire in un futuro migliore. Come sapremo interpretare la parola futuro e come sapremo immaginare una visione, un sogno per la Modena 2050 sarà un fattore decisivo per vincere la sfida elettorale: una città di tutti e tutte, non per pochi. Abbiamo energie, risorse, competenze: senza tentazioni di auto-sufficienza, ma con l’umiltà di mettersi al servizio di una coalizione che dovremo sapere costruire, alternativa alla destra, al servizio della nostra città: per Modena, non per altro' - chiude Bortolamasi.
Redazione Pressa
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