Una seduta del consiglio comunale nella quale venne respinto l’ordine del giorno illustrato da Eugenia Rossi, firmato anche da Lega nord, Lega moderna, Modenacinquestelle.
it e votato anche dal Pdl, che chiedeva di “sospendere la trasformazione delle zone F in edilizia residenziale”, poiché “l’attuale Psc è stato approvato attraverso il cosiddetto spacchettamento dell’esistente Prg, una procedura che prevede l’obbligo di non apportare modifiche sostanziali”.
I singoli comparti
La variante approvata prevedeva la realizzazione di 533 alloggi, di cui 306 in edilizia privata e 227 in convenzionata, nella zona compresa tra via Morane, Nuova Estense, via Vaciglio, che complessivamente è di circa 228 mila metri quadrati, di cui oltre 165 mila da 'passare in capo al Comune.
Nella stessa votazione venne dato il via libera anche ad altri 83 alloggi privati e altrettanti in edilizia convenzionata in via Santa Caterina, a sud del nuovo Peep, in un’area di 70 mila metri quadrati, di cui 56 mila parte del patrimonio comunale.
Un intervento minore sarebbe stato in programma nell’area di 30 mila metri quadrati, di cui 22 sarebbero passate al Comune, tra le vie Formigina e San Marone, dove erano previsti 80 alloggi, per metà in edilizia convenzionata.
Infine, 22 alloggi, anche in questo caso ugualmente ripartiti tra privati e convenzionati, sarebbero stati costruiti in via dei Gemelli, al Villaggio Zeta.
L’assessore Daniele Sitta, che a quei tempi prospettava una città in costante e crescita di abitanti (che avrebbero dovuto superare la soglia dei 200.000 già nel 2020), affermò che gli 841 alloggi in più avrebbero consentito di dare risposta al bisogno abitativo della città per i successivi 10 anni. In particolare 500 alloggi nel breve termine e di circa mille a medio termine. Le aree F – disse - sono l’unico strumento che il Prg ci mette a disposizione per pianificare gli interventi di edilizia sociale, che altrimenti richiederebbero fortissimi finanziamenti'