È quanto emerge da un'elaborazione di Centro Studi Enti Locali che riguarda i comuni italiani con più di 150mila abitanti e basata su dati del Mef riportata dall'Ansa.
A livello pro capite, i cittadini più tartassati sono stati i bolognesi con un costo di 179 euro ciascuno. Seguono i modenesi (109), i parmigiani (105), i reggiani (95) e i ravennati (89). Le risorse perse tra spese e mancate entrate sono state compensate dal governo attraverso il cosiddetto 'fondone' e la Ragioneria generale dello Stato sta tirando le somme per vedere chi abbia avuto più del dovuto, e dovrebbe restituire le risorse eccedenti, e chi invece sia a credito e debba quindi ricevere ulteriori rimborsi.
In generale i fondi compensativi assegnati dallo Stato per evitare la paralisi delle funzioni fondamentali sono stati congrui rispetto alle effettive necessità.
Per calcolare il 'costo del Covid' per ogni Comune le principali voci prese in considerazione nelle certificazioni inviate da ogni ente al Mef riguardano - sul fronte costi -misure l'acquisto dei dispositivi per assicurare il distanziamento sociale, la sanificazione degli ambienti e le spese legate alle corse aggiuntive nel servizio di trasporto urbano ed extra-urbano per garantire la riapertura delle scuole. Tutte misure dall'efficacia mai dimostrata o, così come lo è stato il Green Pass, addirittura smentita.
Per le mancate entrate, si è tenuto conto dei minori introiti derivanti dalle restrizioni anti-pandemiche di tributi come l'Imu, l'imposta di soggiorno o la tassa per l'occupazione del suolo pubblico.
Nella foto il cartello posto al limite di Piazza Roma a Modena a delimitare un confine immaginario oltre il quale l'accesso era concesso soltanto ai vaccinati con tre dosi