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Otto anestesisti, dieci operatori di Pronto Soccorso, sei ginecologi, otto internisti, cinque chirurghi, quattro radiologi, un ortopedico e 10 psichiatri. In tutto cinquantadue medici. Che mancano all'Ausl di Modena ma che sarebbero necessari per gestire i servizi.
Quello relativo alla carenza e alla fuga del personale sembra ancora essere il problema numero uno per la sanità pubblica in generale, e per l'Ausl in particolare. Ciò, principalmente, a seguito del mancato turn-over, derivante dall'assenza di professionisti sul mercato e, dall'altro, di un vero e proprio esodo di medici dal pubblico al privato. Il motivo? Condizioni di lavoro maggiormente penalizzanti nel pubblico e, soprattutto, stipendi più bassi. Semplice. Lo aveva descritto in questi termini, alcuni giorni fa, anche il Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria Claudio Vagnini, da noi interpellato.
La carenza di personale e la difficoltà di reperirlo ha raggiunto livelli tali da mettere in crisi interi settori della sanità pubblica, a partire dall'emergenza urgenza. Ma non solo. L'assenza di medici in ostetricia e ginecologia ha portato al ricorso a cooperative e a medici a gettone. Soluzione, quest'ultima, che non accopagnata da interventi strutturali non è bastata nemmeno per salvare il punto nascite di Mirandola, chiuso dall'Ausl e dalla Regione il 22 dicembre scorso.
Di fronte a questa carenza l'Ausl sta provando ad agire su più fronti.
'L'obiettivo - si legge nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2023-2025 dell’Azienda USL di Modena - è quello di gestire la pesante condizione degli organici, in particolare medici, attraverso l’inserimento in corso d’anno, di uno “stock “di personale medico, nelle aree strategiche più depauperate, e dove da anni è impossibile sostituire il turn-over per mancanza di professionisti. Tali inserimenti - prosegue - saranno altresì funzionali all’obiettivo del superamento del ricorso all’esternalizzazione di servizi medici (PS e ginecologia) alle cooperative.
Il focus centrale delle politiche di sviluppo del personale nel 2023 sarà quello di continuare a lavorare,
unitamente alle rappresentanze dei lavoratori, all’implementazione degli strumenti contrattuali di
valorizzazione dei percorsi di carriera professionali. Sul versante dell’area comparto l’anno 2023 sarà dedicato alla applicazione del nuovo CCNL 2019-2021 avvenuta a novembre 2022, in particolare attraverso:
- La ridefinizione del sistema indennitario del personale;
- La revisione della regolamentazione sul nuovo sistema degli incarichi di area comparto (incarichi di
posizione e incarichi di funzione);
- La ridefinizione della mappatura aziendale dei suddetti incarichi;
- La revisione del regolamento della mobilità interna aziendale;
- La revisione della regolamentazione aziendale sull’orario di lavoro;
- La definizione del sistema aziendale per l’assegnazione dei DEP.
Sul versante della dirigenza sanità invece l’anno 2023 sarà il primo anno di applicazione di un importante percorso di valorizzazione della incentivazione per i professionisti operanti in setting/aree disagiate dell’Azienda individuati nelle UU.OO. aziendali del Dipartimento Interaziendale di Emergenza Urgenza e del Dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria, nonché nelle UU.OO. dei Distretti di Mirandola e di Pavullo n.f. (afferenti a tutte le articolazioni organizzative aziendali).
'Nello specifico - spiega l'Ausl - si interverrà sull’incremento della retribuzione di premialità per i Dirigenti Medici e Veterinari di prima assunzione, quale strumento strategico di valorizzazione di queste figure professionali durante la contingente fase contraddistinta dalla carenza sul mercato del lavoro dei professionisti e dall’elevato tasso di turn-over.
Alla luce della recente revisione della normativa in merito alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari il ricorso al tempo determinato per molti profili professionali risulta contenuta ed al di sotto delle soglie fissate dalla Contrattazione Nazionale; il ricorso al rapporto di lavoro a tempo determinato è in costante diminuzione
Nel corso dell’ultimo biennio, seppure permangano specifiche aree professionali che presentano percentuali più alte laddove il ricorso al rapporto a tempo determinato è legato alla tempistica di reclutamento a tempo indeterminato, come per i profili professionali dell’OSS e dell’Autista di Ambulanza.
La stabilizzazione del personale
'L’Azienda - si legge sempre nel piano - darà seguito sia alle procedure di stabilizzazione che alle cosiddette “stabilizzazioni dei precari del COVID” previste dalla legge di bilancio del 2021, secondo le indicazioni regionali in materia e compatibilmente con il vincolo del 50% del fabbisogno delle assunzioni per ciascuna annualità'.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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