Articoli Società

Anziano muore di infarto al Cau di Budrio in attesa di andare in ospedale

Anziano muore di infarto al Cau di Budrio in attesa di andare in ospedale

Pochi istanti dopo l'arrivo dell'automedica il paziente è andato in arresto cardiocircolatorio, inutili i tentativi dei sanitari di rianimarlo


1 minuto di lettura

Spazio ADV dedicata a Udicon

Un anziano di 93 anni è morto ieri poco dopo essere arrivato al Cau-Centro di Assistenza e Urgenza di Budrio, nel Bolognese. Il pensionato, residente in provincia di Bologna, non è sopravvissto a un arresto cardiaco. Si tratta del secondo caso nella struttura sanitaria, come riporta l'Ansa. Lo scorso dicembre Gianluigi Boni, 85 anni, morì accasciandosi davanti al triage, dopo tre giorni di mal di stomaco e un accesso al pronto soccorso del Sant'Orsola di Bologna.

L'azienda Usl di Bologna ha spiegato, in una nota, che il 93enne 'ha fatto accesso al Cau accompagnato dai familiari per un dolore toracico persistente da oltre 12 ore. A fronte della sintomatologia dichiarata, il personale ha allertato immediatamente il 118. Il paziente è stato registrato, è stato preso in carico ed è stato eseguito l'elettrocardiogramma, trasmesso come da protocollo alla cardiologia del Policlinico Sant'Orsola, da cui è emerso un infarto in atto e con cui sono stati presi accordi per la terapia da somministrare prima della centralizzazione del paziente. Nel frattempo è sopraggiunta - prosegue l'azienda sanitaria - prima l'ambulanza con l'infermiere a bordo e, dopo pochi minuti, l'automedica. Pochi istanti dopo l'arrivo dell'automedica il paziente è andato in arresto cardiocircolatorio, così il personale medico-infermieristico del 118 ha effettuato le manovre di rianimazione, ma il tentativo dei sanitari è stato inutile'.

Foto dell'autore

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed ec...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.