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'Ho visto di persona la scena. Prima delle botte dei carabinieri è stato l’immigrato ad aggredirli'. Nel dibattito che sta accompagnando il caso di un carabiniere in pattuglia con un collega, in largo Garibaldi, a Modena, filmato con un telefonino mentre sferra colpi nei confronti di un giovane straniero fermato perché senza documenti e indotto a salire sull'auto per essere trasportato in caserma per l'identificazione, in un commento sulla nostra pagina FB relativo alla notizia, un noto consigliere comunale di Formigine afferma di avere visto la scena. Anche nelle fasi antecedenti all'arresto- Fasi che, nella sua versione, vedrebbero i Carabinieri aggrediti per primi dall'uomo poi arrestato. L'invito arrivato subito al sedicente testimone attraverso altri commenti di utenti sulla pagina, è stato quello di rivolgersi all'autorità per fornire la propria testimonianza.
Nel frattempo il caso ha continuato a dividere il mondo poiitico e ha coinvolto anche il governo.
Attraverso il riferimento fatto dal Sottosegretario agli interni Nicola Molteni (video) ospite di un convegno Siulp sulla sicurezza a Carpi. Parole perentorie: 'Processi sommari alle forze di Polizia sono un problema per la democrazia e un pericolo per la stessa sicurezza'.
Le reazioni
'La vicenda dell’arresto di Modena va sicuramente approfondita nelle dovute sedi, che sono quelle giudiziarie, ma non deve diventare il pretesto per delegittimare con così tanto livore l’operato delle Forze dell’Ordine' - ha affermato Ferdinando Pulitanò, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. 'Sarà la magistratura a stabilire la legittimità dell'arresto, ma politicamente dispiace assistere al costante processo di strumentalizzazione delle Forze dell’Ordine da parte di una certa Sinistra che continua, in modo imperterrito, a delegittimare chi indossa la divisa, non perdendo tempo a scagliarsi contro chi, quotidianamente, serve lo Stato'.
'È sempre importante ricordare che, ogni giorno, migliaia di agenti si sacrificano con dedizione per il bene della comunità e la sicurezza di tutti i cittadini. Il loro impegno incrollabile merita il nostro rispetto e un sostegno costante. È imbarazzante che, tra le file della Sinistra, ci sia sempre chi non vede l’ora di sfruttare un singolo episodio per screditare integralmente il prezioso operato delle Forze dell’Ordine. Fa veramente arrabbiare notare come molti rappresentanti delle Istituzioni si siano scagliate contro chi lavorava per garantire sicurezza solo ed esclusivamente sulla base di un video parziale che per forza di cose raffigura solo alcune fasi dell’arresto. La verità è che la sinistra considera questo episodio come l’ennesimo pretesto per una polemica politica, esattamente come ha fatto in occasione degli scontri di Pisa', conclude Pulitanò.
'Non c’è pace per Modena, cuore della provincia partigiana e dell’Emilia rossa e felix sempre più sbiadita e sempre meno felix. Ieri l’altro si è verificato l’ennesimo episodio di violenza da parte delle forze dell’ordine, questa volta ai danni di Idrissa Diallo, 23enne originario della Guinea, in Italia da 8 anni, cuoco'. Scrive Rifondazione comunista. 'Il ragazzo è stato picchiato da due carabinieri perché sprovvisto di documenti al momento di un controllo, che i due carabinieri hanno ritenuto di dover fare perché il ragazzo mentre aspettava l’autobus per andare al lavoro, “aveva un'aria sospetta”.
Fortunatamente un passante ha ripreso le percosse e il video, presto divenuto virale e finito anche sui media nazionali, dimostra la violenza inaudita e gratuita a cui è stato sottoposto Idrissa, nonché il suo sguardo spaventato e sgomento per quanto gli stava accadendo. Come Rifondazione Comunista nell’esprimere la nostra solidarietà e vicinanza a Idrissa Diallo, condanniamo questa ennesima violenza da parte di esponenti delle forze dell’ordine che sempre più spesso paiono dimenticare i principi costituzionali, a cui devono invece ispirare il proprio operato, come da art. 52 della Costitizone: “L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”.
'È evidente che è urgente non solo un sistema di identificazione degli agenti ma anche un cambiamento culturale profondo nelle forze dell’ordine, e soprattutto in una certa politica con tendenze securitarie e repressive sempre più spinte e inquietanti; ciò anche a tutela di tutti quei lavoratori delle forze dell’ordine che svolgono il proprio lavoro con serietà e in rispetto del loro ruolo costituzionale' - conclude Rifondazione Comunista
'Venga sentito subito il testimone. Se, come emerge da fonti aperte, a colpire per primo i carabinieri e’ stato il soggetto poi portato in caserma, di cosa parliamo? Qualche anno fa accadde un fatto analogo a Sassuolo, due carabinieri e un poliziotto arrestarono concitatamente e con l’uso della forza uno straniero che vi si opponeva, il tutto ripreso da un telefonino. Il filmato fece il giro del mondo, i carabinieri trasferiti, e le sinistre si schierarono in prima linea a difesa dello straniero'. Chiude Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia.
'Dopo la gogna mediatica ed il processo, la verità vera venne a galla e gli appartenenti alle forze dell’ordine furono tutti assolti con formula piena. Gli uomini in divisa furono mirabilmente difesi dall’avvocato Enrico Aimi che è stato nostro senatore e oggi è al Consiglio Superiore della Magistratura. I Carabinieri sono leali servitori dello Stato, garanti della sicurezza. Se incominciamo a minare il loro ruolo non lamentiamoci poi se qualcuno invece di intervenire volgerà altrove lo sguardo. Modena è diventata un far-west in cui i cattivi spadroneggiano e i buoni sono intimiditi: se come opinione pubblica “arrestiamo” lo sceriffo invece del fuorilegge è finita. Un altro abbaglio delle sinistre, una sceneggiatura già vista e a Modena in perenne replica'.