Boom di spesa pubblica per medici a gettone: il no dei medici di Roma scuote Modena

L'Ausl provinciale conferma per il 2023 gli appalti milionari, per affidare a cooperative esterne di medici turni da 1400 euro in Pronto Soccorso e reparti di ostetricia. Cinque volte tanto rispetto ai colleghi interni all'Ausl. Per il Presidente dell'Ordine dei medici Magi è una aberrazione: 'Il ministro risolverà la problematica'


A parlare oggi all'agenzia Dire il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi. Ora nella capitale la problematica legata al ricorso a medici esterni a gettone per la gestione dei reparti ospedaleri anche e soprattutto di emergenza urgenza ha trovato un fronte del no.
La distorsione del sistema di cui ha parlato nei giorni scorsi anche l'Assessore regionale alla sanità Donini sta raggiungendo effetti insostenibili e inaccettabili, anche in linea di principio. Compreso quella della fuga di professionisti dalle strutture pubbliche che si dimettono per poi rientrare nello stesso ambiente pagati 4-5 volte tanto, contrattualizzati non più dal pubblico ma soggetti privati, nella forma di cooperative, come nel caso della provincia di Modena. Qui l'Ausl dopo il ricorso massiccio ai turni da 1400-1500 euro per la seconda parte del 2022, per gli ospedali della provincia, ha confermato le gare e gli incarichi a cooperative esterne anche per il 2023. Per l'emergenza urgenza della rete ospedaliera provinciale e per i reparti di ostetricia di Mirandola e Carpi. Nonostante l'invito, o meglio il monito, lanciato dall'Assessore Donini a limitarne l'uso fino a recidere completamente la pratica.
Il ricorso ai gettonisti comporterebbe non solo un impatto negativo sui bilanci e della spesa pubblica ma anche prestazioni non garantite sotto il profilo della qualità
'Ove si è compreso che l'attività di pronto soccorso è ad alto rischio e va necessariamente remunerata più di quanto venga pagata in questo momento- prosegue il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi - questi soldi potrebbero magari essere allocati in ambito strutturale piuttosto che nella voce 'beni e servizi', dove troviamo la seconda problematica, quella legata alla qualità della prestazione, problematica che lo stesso procuratore Silvestri ha messo in evidenza, ovvero che i gettonisti non sono persone selezionate per la loro capacità professionale, perchè oggi per lavorare nel Servizio sanitario nazionale bisogna, per legge, essere specialisti'.
'È invece chiaro- precisa il presidente dell'Omceo di Roma- che i gettonisti possono essere non specialisti, avere qualsiasi età e non è detto che siano competenti in una determinata materia. Sono certamente medici, su questo non ci piove, ma non hanno una specializzazione in materia'.
'Tra le altre cose- tiene a sottolineare Antonio Magi- viaggiano da un pronto soccorso a un altro e non hanno la contezza dell'organizzazione, la conoscenza dei reparti del pronto soccorso di quel determinato ospedale, compresi i percorsi per poter ricoverare i pazienti, magari agevolando e accelerando le attività. Chiaramente possono creare problematiche di tipo qualitativo e noi sappiamo bene che sul pronto soccorso la qualità, a volte, significa salvare la vita delle persone'.
'Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha già messo in conto questa tematica, l'ha messa sotto osservazione- conclude- e vuole risolvere il prima possibile questa aberrazione'.
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