In una nota, l'Azienda sanitaria spiega che 'l'incremento della pressione epidemiologica del virus sta facendo registrare numeri enormi, a cui stiamo provando a fare fronte mettendo in campo risorse straordinarie, ma non infinite', e quindi 'chiedere scusa ai cittadini è doveroso in questa situazione, anche se, comprensibilmente, non basterà ad alleviare la rabbia di chi ha trascorso ore in auto con febbre o con bambini piccoli in attesa di fare un tampone'.
Altrettanto doveroso, aggiunge però l'Ausl, è 'spiegare come si è arrivati a questa situazione, senza voler attribuire colpe o responsabilità'. E per comprendere perché il sistema oggi non ha funzionato, secondo l'Azienda sanitaria, 'sono necessarie due cose: una premessa e i numeri'.
La premessa è che 'la programmazione dell'attività dei Drive through è basata sulle prenotazioni fatte il giorno precedente da medici, farmacie, sanità pubblica e continuità assistenziale', e per quanto riguarda i numeri, 'per la giornata di oggi erano programmati 4.793 tamponi, e su questo numero è stata organizzata l'attività'. Il problema è che 'alle 17.30 i tamponi effettuati erano oltre 7.000', il che significa che 'più di 2.000 persone si sono presentate in accesso diretto, modalità non prevista e che crea disagi e rallentamenti'. Per la giornata di domani 'è stato ridotto il quantitativo di tamponi prenotabili, anche per dare modo al laboratorio di processare quelli effettuati nei giorni scorsi', fa poi sapere l'Ausl, che chiude rinnovando 'le scuse per la situazione di oggi', ma 'anche il proprio appello ai cittadini, invitandoli a vaccinarsi, osservare le regole di prevenzione e seguire i percorsi di presa in carico previsti'.


