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'Il Dipartimento Interaziendale di Emergenza ed Urgenza delle Aziende Sanitarie di Modena si trova in una situazione di carenza strutturale di organico, tale al punto da compromettere la garanzia dei suoi livelli essenziali di assistenza'. E' un vero e proprio allarme rispetto ad una situazione che anziché migliorare nei mesi continua a peggiorare, quello lanciato dall'Ausl di Modena. Un allarme che preoccupa se visto soprattutto alla luce di quanto successe un anno fa. Quando una situazione del genere fu preludio alla sospensione (a parole), e alla chiusura (di fatto), del Punto Nascita di Mirandola, con la motivazione ufficiale, da parte dell'Ausl, di non avere più personale sufficiente per garantire la sicurezza dell'attività e dei parti. Che vennero, appunto, interrotti. Nonostante, nel frattempo, si fosse fatto ricorso, sia per l'Ostetricia, sia per il Pronto Soccorso, alle cooperative di medici al costo di 1400 euro a turno.
Costose ma che soprattutto non avevano portato, a detta anche recentemente dalla dirigenza dell'ospedale di Mirandola, ai risultati auspicati in termini di qualità, quanto meno nel confronto con medici interni, strutturati. Al punto da spingere l’Assessore regionale Donini, alcune settimane fa, ad indicare come non più percorribile il ricorso alle cooperative stesse. La situazione, nonostante la chiusura del Punto nascita, ha continuato evidentemente a peggiorare e i nodi stanno venendo al pettine. La conferma è arrivata il 15 dicembre scorso con la pubblicazione di un avviso urgente per la ricerca di tre medici da destinare al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria Bianca.
A distanza di un anno, la stessa carenza grave ed irrecuperabile di personale, segnalata per il punto nascita. e tale da incidere sui servizi essenziali, emerge per il Pronto Soccorso.
Ma a preoccupare non solo è la carenza grave di personale ma anche la condizione strutturale che la alimenta. Fatta di medici che rifiutano gli incarichi e che obbliga di fatto l'Ausl a procedure di reclutamento di laureati iscritti all'Ordine dei Medici e Chirurghi da inserire nella rete dell'emergenza - urgenza.
'Le procedure concorsuali di reclutamento del personale medico specialistico in Medicina di Emergenza-Urgenza ad oggi esperite si sono dimostrate insufficienti nel garantire la copertura del turn-over dei professionisti assegnati agli organici della rete delle Unità Operative di Pronto Soccorso, afferenti alle Aziende Sanitarie di Modena' - scrive l'Azienda Sanitaria alle prese con una crisi di personale che anziché rientrare è, da un anno a questa parte, addirittura peggiorata. Perché la carenza, è estesa non solo all'emergenza urgenza dei Pronto Soccorso ma anche quella dei nuovi Cau, dove a Castelfranco a Finale Emilia, l'Ausl ha coperto funzioni di responsabilità con medici specializzandi ai quali sono stati affidati incarichi a termine da 20 giorni se non due settimane, fino al 31 dicembre 2023, con la prospettiva ben poco tranqullizzante di potere essere rinnovata per un massimo di altri tre mesi. In attesa del riferimento dalle graduatorie o dalle procedure concorsuali di medici che per esperienza è specializzazione possono ricoprire incarichi da subito a tempo indeterminato. Roba che nella migliore delle ipotesi, sia per gli specializzandi in corsia e sia per l'organizzazione delle strutture, significa navigare a vista.
Gianni Galeotti