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'Nella chiesa consacrata di Sant’Ignazio, sede del museo diocesano di Carpi, è stata allestita la mostra “Gratia Plena”, che proseguirà fino al mese di giugno. Essa comprende alcuni quadri di un artista contemporaneo che raffigurano Nostro Signore Gesù Cristo impegnato in un atto sessuale osceno, e la Vergine Maria spogliata e fatta oggetto di attenzioni morbosamente sessuali. Queste “opere” stanno scandalizzando migliaia di fedeli, indignati da immagini ritenute 'offensive e profondamente irrispettose della fede cristiana: e ancor più perché la rassegna è stata sposata e promossa dalla Diocesi stessa'. E' questo l'oggetto della petizione per chiedere al vescovo Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola, di ritirare la mostra.
Le ultime lettere giunte in redazione
Spettabile Redazione,
Solitamente ciò che contraddistingue una città da un'altra sono i servizi sanitari, le strade, l'attenzione alle fasce più deboli, la qualità scolastica, l'offerta culturale.
Ebbene, negli ultimi mesi Modena e provincia si stanno distinguendo per profanazione delle chiese con concerti rock e mostre sacrileghe, esautoramento e sfratto di ordini monastici, pressione per la vendita dell'ultimo convento francescano rimasto.
Sono scout da un ventennio e posso dire che in tanti anni non ho mai visto un declino del genere.
Per quanto delle avvisaglie vi fossero già negli anni passati, l'accelerazione impressa recentemente lascia costernati.
Ritengo superfluo sottolineare che non si possa stare a guardare, quindi auspico che tutte le persone di buona volontà si adoperino, nel rispetto della legge, affinché queste storture vengano definitivamente sanate.
Cordialmente
Lettera firmata
Gentile direttore,
Al museo diocesano di Carpi sta andando in scena l'odio verso il Cristianesimo. Quadri e figure che richiamano al voyeurismo e a esplicite pulsioni sessuali del comune mortale dinanzi all'effige Sacra: il tutto in mostra -per giunta in un luogo della Diocesi- come se nulla fosse.
Tra qualche giorno curia e suoi vertici diranno che non ne sapevano niente o che si vuole sottolineare questo e quello, narrazioni che scattano come uno stanco ritornello in simili circostanze.
Ormai l'arcidiocesi di Modena-Nonantola è fuori controllo e, oltre ad avallare la blasfemia, sono diventati pure noiosi...
Pazienza se deciderà di non accendere i riflettori sul tema: le ho scritto per esprimere tutto il mio sdegno verso uno status quo ormai inqualificabile.
Marta Castellini
Caro direttore
Spesso dai nostri professori di matematica ci siamo sentiti dire che quest'ultima non è un'opinione.
Mutatis mutandis, da un punto di vista aritmetico la petizione creata per ritirare le rappresentazioni sacrileghe in mostra a Carpi sta dando ragione a questo assunto. Siamo in migliaia a chiedere la rimozione dell'onta e c'è voluta meno di una settimana per raggiungere numeri altissimi.
Un esperto di giurisprudenza parlerebbe di 'maggioranza' confrontandola con la controparte, composta da un artista e pochi presbiteri.
Non si può dunque ignorare l'istanza avanzata dai cittadini, altrimenti dove sarebbe la tanto sbandierata 'misericordia'?
Confido che la penosa questione venga chiusa a stretto giro e che ci si preoccupi di faccende ben più evangeliche: a fronte dei tristi episodi che hanno investito Modena come una slavina durante l'ultimo anno, ce n'è davvero bisogno.
Marzio Giunchi
Gentile direttore,
Vorrei chiedere al nostro arcivescovo quante altre firme gli occorrono ancora per chiudere la mostra blasfema di Carpi che ha appoggiato senza troppe esitazioni.
Forse gli sarà sfuggito che in una manciata di giorni la petizione indetta ha raggiunto circa 19.000 sottoscrizioni.
Mi lasci inoltre esprimere stupore e rammarico per il modo con cui i media locali hanno trattato la questione: o non dando spazio a chi si è rivolto a loro per esprimere la propria opinione (e poi ci si lamenta di certe narrazioni unidirezionali...), o cavandosela con la solita, inconsistente terminologia trita e ritrita come 'pregiudizio' e 'roba da Medioevo' con riferimento alla voce (unanime) levatasi contro l'iniziativa. Relativamente al concetto di Medioevo, non posso che rilevare una grave lacuna cognitiva nei confronti di un'epoca fiorentissima da un punto di vista culturale e artistico.
Uno dei miei autori preferiti, Gianni Rodari, una volta disse che 'nel Paese della bugia la verità è una malattia': siamo proprio nell'era in cui questo desolante paradigma sta plasmandosi sempre più.
Mariachiara Cinquina
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>