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Da moderno monumento inserito anche nel censimento delle architetture italiane promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea del ministero della Cultura, la nuova ala del cimitero di San Cataldo progettata dagli architetti Aldo Rossi e Gianni Braghieri, oggi si presenta in condizioni di forte degrado ed abbandono. Il cosiddetto cubo, in particolare, elemento centrale e di richiamo anche nei cataloghi dell'urbanistica, presenta segni di disfacimento soprattutto a livelli di intonaco. Il colore originale è ormai un ricordo ma in tantissime aperture ci sono veri e proprie aperture nella vernice e distacchi di intonaco, oltre, in alcune parti, di pezzi di cemento. Oltre allle screpolature nella vernice su tutte le superfici dell'edificio. Sul posto incontriamo un fotografo amatoriale che al nostro arrivo sta riponendo l'apparecchiatura fotografica. 'Non ho scattato quasi nulla.
E' inutile fotografare una struttura in queste condizioni, non mi sarei mai aspettato uno stato di degrado simile, soprattutto per una struttura riportata come un esempio di architertura moderma citata a livello nazional'. Eppure una attenzione particolare da parte dell'Amministrazione sarebbe quantomeno opportuna vista non soltanto l'importanza della struttura stesso ma anche per la richiesta lanciata dall'intero Consiglio Comunale, attraverso un Ordine del Giorno presentato un anno e mezzo fa dal consigliere PD di Padova e approvato, di valorizzare l'area e soprattutto avanzare con il progetto di completamento dell'ala nuova, non ancora conclusa.
A tale proposito, nel 2021, il Comune decise di affidare all'architetto Gianni Braghieri, unico dei due ancora in vita a seguito della scomparsa di Aldo Rossi, per un importo di 50.000 euro, il progetto per il completamento, rimodulato sulle attuali esigenze, dell’area cimiteriale ideata insieme all’architetto Aldo Rossi. Nel 2022 il Comune fece sapere che il lavoro avanzava, dopo di ché non si è saputo più nulla. In attesa è evidente che nemmeno le normali manutenzioni sulla struttura dell'edificio non avanzano, e l'aspetto è desolante. Eppure un complesso del genere definito dal Comune come 'importante elemento del patrimonio architettonico ed artistico italiano, oggetto di studi da parte di Istituti italiani ed internazionali, oltre che recentemente al centro della mostra dedicata ad Aldo Rossi 'L'architetto e le città” al Maxxi di Roma, l’ultima in ordine di tempo di una serie di esposizioni ed eventi culturali dedicati all’opera che hanno coinvolto a più riprese anche l'Ordine Provinciale Architetti PPC', qualche attenzione in più, in attesa del progetto di completamento dell'area, la meriterebbe.
Gianni Galeotti
Redazione Pressa
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